1 gennaio 2012

Un losco commercio

Il negozio di Gustave, sito nell'ultimo vicolo a sinistra scendendo per rue de la Loi verso place du Commerce proprio di fronte all'Ancienne Poissonnerie,  vende materiale informatico e tecnologico.
Il negozio di Gustave, le cui potenti luci bianche al neon illuminano a giorno quasi tutto il vicolo anche nel buio di questo tardo pomeriggio di fine Dicembre, oltre a vendere ufficialmente materiale informatico e tecnologico fa commercio illegale di oggetti il cui solo possesso è fuori legge, figuriamoci la vendita.
Per accedere ai suoi servigi, quelli illegali, è necessario essere nel giro. Io nel giro ci sono e si può dire che ci sia sempre stato. Entrare nel giro è difficile. Molto difficile. Quasi impossibile.
Ogni tipo di articolo fra quelli ufficialmente in vendita nel suo negozio funge anche da codice segreto. Quando uno del giro si presenta e chiede, per esempio, un certo modello di macchina fotografica digitale di una certa marca, Gustave va nel retrobottega, chè in negozio tiene solo gli esemplari in esposizione, a prendere una scatola sigillata di quella macchina fotografica. Solo che dentro non c'è la macchina fotografica.
Esiste anche una formula che serve a fargli capire quando ad uno del giro deve effettivamente consegnare quello che gli viene chiesto esplicitamente e non quello che viene inteso implicitamente. La parola magica è: vorrei. Ieri l'ho usata per la prima volta. "Vorrei un hard disk esterno da 2TB per il mio portatile". Non avevo veramente bisogno di un hard disk esterno. Ero andato lì per quello che il codice rappresenta. 
Sono stato costretto ad utilizzare la formula perchè un centinaio di metri prima di svoltare nel vicolo del negozio, mentre la pioggia ghiacciata mi pungeva il viso come se fosse formata da migliaia di spilli, un agente del MinComPro1 mi ha fermato per un controllo. Sentivo che mi avrebbe fermato da quando l'ho visto in lontananza in mezzo alla folla indaffarata per le compere natalizie. Probabilmente in tutta la strada ero l'unico a mani vuote. Senza pacchi, pacchetti o sacchetti. Viaggiare a mani vuote a dieci giorni dal Natale è alquanto sospetto. Non comprare, non consumare almeno fino al limite delle proprie possibilità è considerato un attentato alla stabilità economica del paese. Se si viene denunciati in quanto non-consumatiori si corre il rischio di vedere tutti i propri beni sequestrati, si ha la quasi certezza di perdere il lavoro e si viene privati di ogni servizio e diritto emanato dallo Stato.
Io sono un attentatore alla stabilità economica del paese, ma ieri stavo effettivamente andando a comprare qualcosa. Sapendo che per l'agente non sarebbe bastata la mia parola e che, come poi è successo, una volta uscito dal negozio l'avrei trovato ad aspettarmi pronto a verificare che l'avessi mantenuta, ho preferito non correre rischi. Metti che in un eccesso di zelo, che poi non ha avuto, decidesse di aprire la confezione per controllare il prodotto. Mi avrebbe trovato con le mani nella marmellata del mio vizietto decisamente illegale. La conseguente perquisizione del mio appartamento di rue du 5 Avril avrebbe potuto far trovare agli agenti il resto della mia collezione. Il nascondiglio è buono per il visitatore occasionale ma non abbastanza per degli agenti addestrati. A quel punto sarei stato condannato a non rivedere più la luce se non dietro le sbarre di una patria galera.
Quando si è invischiati al livello in cui sono invischiato io in un'attività molto illegale la prudenza non è mai troppa. Anche perchè non ci sono in gioco solamente io. Cosa succederebbe a Gustave non lo immagino neanche. O forse sì. Troverebbero il modo di fargli spifferare tutti i nomi dei suoi clienti e dei suoi fornitori. Quelli legati alla sua attività sottobanco. Ma anche alcuni di quelli ufficiali rischierebbero di passare un brutto quarto d'ora e di trovarsi a casa una squadra pronta a mettere tutto a soqquadro alla ricerca di qualcosa di anche lontanamente illegale.
Oggi sono tornato a farmi cambiare l'hard disk esterno comunicando a Gustave che quello che mi aveva venduto ieri era malfunzionante. La verità è che non ho neanche provato a farlo funzionare e lui lo sa benissimo. Mi sono limitato ad aprire la scatola per le apparenze. Ho accuratamente evitato la parola "vorrei" e adesso sono nel sicuro, spero, del mio alloggio, pronto ad aprire la confezione con la stessa bramosia di un bambino la mattina di Natale. Dentro non c'è un hard disk esterno.
Le sensazioni di quando me lo trovo tra le mani sono indescrivibili. Prima lo sfioro e lo tocco in ogni suo centimetro quadrato. Poi lo annuso sperando di cogliere quell'odore caratteristico che spesso negli esemplari che riesco a recuperare è portato via dal tempo. Lo guardo da ogni angolo e poi lo apro e lo sfoglio, ascoltando il dolce fruscio delle sue pagine. Gustave vende libri sottobanco. Fra le mani ho una brutta edizione francese di Per chi suona la campana.
Sono ormai cinque anni che è severamente vietato il possesso, il commercio o la stampa dei libri. La stessa cosa vale per i giornali e le riviste. All'inizio la posero come una questione ambientale. Abbattere alberi per produrre carta è immorale, dissero. E quella riciclata deve servire a scopi più nobili come la carta da pacchi, i quaderni per scuola, la carta igenica, aggiunsero. Già da prima la maggior parte della gente non leggeva. Molti altri smisero. E allora iniziarono a chiudere le biblioteche. Sono inutili enti succhiasoldi, affermarono. Da lì al rendere libri e giornali illegali il passo fu breve. In commercio esistono libri in versione digitale. Ma è il Ministero dell'Informazione a decidere cosa può e cosa non può essere pubblicato. Il che vuol dire quasi niente in generale ed assolutamente niente che si possa definire letteratura in particolare. Leggere è una perdita di tempo, dicono. Una perdita di tempo rivoluzionaria, dico io.
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1 Ministero del Commercio e del Progresso Economico

10 commenti:

  1. Bel post... e ne approfitto per dirti Buon Anno!!!

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  2. PS: mi sono dimenticata ... ma mi ricorda molto 1984 by Orwell

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  3. Se posso, questa era un po' telefonata. Resta comunque un piacere leggerti. Ciao.

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  4. certo che puoi
    e telefonata da bradbury più che da orwell

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  5. Sì ovviamente bradbury. Comunque mi permetto di darti un consiglio: prova a rendere più vivi i personaggi e gli ambienti. Ovviamente è un racconto breve e non ci si può dilungare, ma mi sembra manchino i piccoli dettagli che rendono un vicolo, una stanza, un personaggio reali. Non so se riesco a farmi capire. Uhm.

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  6. eh bravo...e se fossi stato in grado secondo te sarei a baloccarmi con un blog?

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  7. Probabilmente sì, dato che se fossi uno scrittore nato probabilmente non avresti più probabilità di trovare un editore di quanto non ne abbia con le tue doti reali.
    Comunque la scrittura si può affinare. Non volevo indicarti la via per il nobel, nè cme diventare dostoevskij. Mi pare comunque che tu lo sappia fare, in ogni caso, dato che l'hai fatto molto bene in altri tuoi scritti.

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  8. bah...a questa cosa degli editori brutti, sporchi e cattivi non ci credo più di tanto...credo più all'egocentrismo di chi crede di essere un grande scrittore senza essere neanche mediocre e se la prende con gli editori perchè non lo pubblicano...

    in ogni caso dilungarmi nei dettagli non è proprio il mio forte...sono sempre stato conciso nell'espressione (sia orale che scritta)

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  9. Certo, se uno è un fenomeno un editore lo trova, così come abbondano gli esponenti della categoria "scrittori mediocri che si credono proust". Però è anche vero che l'industria culturale si muove e opera allo stesso modo degli altri mercati e che i romanzi che vanno per la maggiore sono quelli dei vari volo, grisham, king, follett.

    Io comunque non parlavo di chissà quali dettagli minuziosi, solo un paio di aggiunte. Chessò, il commesso calvo o la strada coperta di neve. Alla fine credo sia una questione di tempo, di riletture e riscritture. Immagino che tu non ne abbia molto (di tempo), e sono sicuro che lo scopo del blog non sia affinare la scrittura o divenire uno scrittore.
    Rinnovo comunque i complimenti per il blog, anche per lo spin-off sui viaggi.

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  10. che sia un peccato che i volo, grisham, king, follett vadano per la maggiore sono d'accordo...ma non è che si può costringere la gente a non leggerli...e comunque non mi sembra che impediscano agli ottimi scrittori di pubblicare

    ti ringrazio per i complimenti

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