22 ottobre 2009

Domino a quattro mani

Domino realizzato con la gentile e preziosa collaborazione di una mia amica, che preferisce mantenere l'anonimato (in realtà non è vero, ma un po' di mistero non fa mai male)

La prima tessera di questo domino è Punk Islam dei CCCP fedeli alla linea



Ci Ci Ci Pi è la pronuncia italianizzata dell'acronimo di Союз Советских Социалистических Республик che traslitterato dal cirillico sarebbe Soyuz Sovetskikh Sotsialisticheskikh Respublik. In parole povere Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
L'unione venne creata alla fine del'22 in seguito alla rivoluzione russa e alla guerra civile che ne seguì. Lo sfaldamento definitivo avvenne nel dicembre del '91.
Tiziano Terzani (sì, ancora lui che oltre ad essere fiorentino come me, è nato, un po' prima di me, nel mio stesso quartiere; e poi anche la mia amica è fissata con lui) ha vissuto questa dissoluzione dall'interno. Si trovava sul fiume Amur, in Siberia, al seguito di una spedizione russo-cinese al momento del golpe contro Gorbaciov e colse l'occasione per viaggiare attraverso le varie repubbliche sovietiche, descrivendo quello che riuscì a vedere e sentire in un libro.

La seconda tessera del domino è l'incipit di Buonanotte Signor Lenin di Tiziano Terzani.
Come spesso capita con le più belle avventure della vita, anche questo viaggio cominciò per caso. Nel febbraio del 1991 ero riuscito a ottenere un visto per andare nelle Curili, le isole alla fine del mondo, l'ultima frontiera dell'impero sovietico, i Territori del Nord, come li chiama il Giappone che, ostinatamente, li reclama per sé. In quelle isole lontanissime, avvolte in misteriosi, eterni banchi di nebbia, in mezzo all'Oceano Pacifico, avevo passato quasi un mese affascinatgo da una incredibile, selvaggia natura fatta di montagne ghiacciate e di laghi che ribollono, coinvolto nel destino di quella straordinaria razza di uomini e donne andati laggiù, per lo più dalla Russia, con l'idea di costruirci un avamposto del socialismo e ora, disorientati dalla fine di quel sogno, abbandonati a sé stessi, a fare i conti con le loro vite sprecate, senza più una patria cui tornare, senza una storia di cui vantarsi, ma con sulla pelle tutte le tracce di sacrifici e durezze che nessuno è più disposto a riconoscere loro.

In un passaggio del libro, Terzani scrive: "Quando la religione diventa un grande potere all'interno dello Stato, lo Stato di per sé perde potere sui suoi cittadini."
Religione, stato e politica. Un tema vecchio come il mondo o almeno vecchio come le religioni e la politica.
Già nel dodicesimo secolo guelfi e ghibellini (i primi, sostenitori del papato, i secondi, dell'imperatore) battagliavano nella politica della penisola italiana. Famosa fu la battaglia di Colle val d'Elsa dove i Guelfi fiorentini e colligiani sconfissero i Ghibellini senesi.
In seguito a causa di lotte interne, i Guelfi si divisero a loro volta in Bianchi e Neri. Gli scontri fra queste due nuove fazioni a Firenze, si conclusero con l'esilio di molti Guelifi Bianchi, tra cui Dante. Fiorentino come Terzani.
Nato a La Misericordia e cresciuto a Vergaio è Roberto Benigni, che della Commedia è diventato declamatore.

La terza tessera del domino è il primo canto dell'inferno recitato da Benigni.




Ripartiamo dall'inferno. Dagli angeli dell'inferno. In inglese Hells Angels. Club di motociclisti nato in America nel secondo dopoguerra, i cui membri guidano principalmente Harley-Davidson. Visti i numerosi reati commessi dagli appartenenti al gruppo, sono ormai considerati un'organizzazione criminale a tutti gli effetti.
Dopo la morte dello storico membro Bob "The Bear" Hite, i Canned Heat rischiarono seriamente di sfaldarsi. Il loro nuovo inizio fu suonare nei bar per motociclisti. Realizzarono anche un video dal nome "The Boogie Assault" che ritraeva numerosi membri della sezione di San Francisco degli Hells Angels.

La quarta tessera del domino è On the Road Again dei Canned Heat.



On the Road è il famosissimo romanzo di Jack Kerouac ispirato dalle vicende dell'autore stesso e dei suoi amici sulle strade americane. Il narratore del libro è Sal Paradise alter-ego di Kerouac. Mentre il personaggio di Dean Moriarty è fortemente ispirato da Neal Cassady, altra figura di spicco della Beat Generation. Cassady vide la luce nel '26 a Salt Lake City.
Molti anni dopo a Salt Lake City, nel 2002 per l'esattezza, si tennero i diciannovesimi giochi olimpici invernali.

La quinta tessera del domino è la bizzarra medaglia d'oro di Steven Bradbury a Salt Lake City 2002 nello Short Track.



Il pattinatore australiano vince una incredibile medaglia d'oro, grazie a cadute e squalifiche degli avversari che si susseguono dai quarti fino alla finale. In Australia, da allora, "doing a Bradbury" è un modo di dire per indicare un successo clamorosamente inaspettato.
Un più famoso Bradbury è Ray, scrittore fantascientifico americano. Il suo capolavoro è Farenheit 451.

La sesta tessera del domino è uno spezzone del film di Truffaut Farenheit 451.

LINK

Nell'ambientazione distopica del romanzo, leggere libri è reato e c'è uno speciale corpo di vigili del fuoco che li brucia.
I libri ed il fuoco sono un tema ricorrente nella letteratura mondiale. Famosa è la frae del Maestro e Margherita di Bulgakov: "I manoscritti non bruciano."
Ne "Il libraio di Selinunte" di Roberto Vecchioni, il personaggio del titolo invece di vendere libri li legge a chi li vuole ascoltare. Alla fine del romanzo la libreria viene bruciata. Ancora fuoco e libri.

La settima tessera del domino è Samarcanda di Roberto Vecchioni.



Il caso vuole che la canzone sia ispirata ad una leggenda indiana citata anche da Terzani nel suo libro "Un altro giro di giostra". Ma visto che Terzani non è il primo tassello del domino, questo non sarà l'ultimo.
Samarcanda si trova in quello che oggi è l'Uzbekistan (una delle ex repubbliche sovietiche). E' famosa per essere stata una tappa fondamentale della via della seta tra Cina e Occidente. Fondata nel settimo secolo avanti Cristo è una delle città più antiche al mondo. Fu per secoli e secoli una delle città più ricche dell'Asia.
Nel tredicesimo secolo dopo Cristo fu saccheggiata dai Mongoli. Alla fine del secolo successivo Tamerlano la riportò al suo originale splendore facendone la capitale del suo impero.
Attraverso numerose campagne Tamerlano arrivò a conquistare un vasto impero che si espandeva dall'Asia Centrale, fino all'Iran, l'India e l'Anatolia ottomana.

L'ottava tessera e ultima di questo domino è un estratto dall'Encyclopaedia Britannica sulla battaglia di Ankara.

Luglio 1402. Confronto militare nel quale le forze del sultano ottomano Bayezid I furono sconfitte da quelle di Tamerlano e da cui scaturì il collasso dell'impero bizantino.
Mentre si confrontava con il mondo cristiano in occidente, Bayezid aveva annesso i turkmeni dell'Anatolia. Tamerlano, reclamando la sovranità su quei territori, diede rifugio ai principi turkmeni sconfitti da Bayezid.
Il sultano, d'altra parte, proteggeva i nemici di Tamerlano, che esasperato si impadronì di Sivas nell'Anatolia Centrale.
Alla fine i due rivali si affrontarono a Cubokovasi, vicino ad Ankara, dove i vassalli turkmani di Bayezid diesrtarono e gli ottomani furono sopraffatti.
Il sultano stesso fu catturato e morì in prigione nel 1403.

E la tessera della battaglia di Ankara si lega a Punk Islam dei CCCP in cui Giovanni Lindo Ferretti cantava:

Punk in Beirut
Punk in Smirne
Punk in Ankara


17 ottobre 2009

Matematica

Maledizione. Compito di matematica.
Io e la matematica non andiamo molto d'accordo. E forse non è neanche tutta colpa sua. D'altra parte non è facile andare d'accordo con me.
Ricapitoliamo un attimo la situazione. Sono in classe, seduto al mio banco. Guardo il mio foglio. E' bianco. Mordo la penna nervosamente come se il chiudere i denti attorno a qualcosa mi facilitasse il ragionamento.
Provo a scrivere qualcosa. Butto giù un paio di formule. Faccio due conti con la calcolatrice. Arrivo ad un risultato, ma non convince neanche me.
Guardo alla mia sinistra. Riccardo, il secchione. Capelli corti neri. Occhialini tondi. Immerso nei suoi conti non alzerebbe la testa neanche se suonasse la sirena antincendio. E poi la matematica non è certo il suo forte.
Guardo alla mia destra. Camilla, la timida. Capelli biondi mossi, occhi chiari. Sembra sempre che abbia la testa tra le nuvole. Sono convinto che i suoi genitori si sono sentiti ripetere un bel po' di volte la frase: "E' intelligente ma non si applica." Un classico.
Non che sia una fannullona, semplicemente ha altro per la testa. E' difficile dire cosa. Probabilmente il foglio del suo compito è pieno di disegni astratti fatti sovrappensiero piuttosto che formule matematiche.
Alza la testa dal foglio e guarda verso di me, come se si sentisse osservata. Mi sorride ed io le restituisco il sorriso. Scuoto la testa come per dire che non ho speranze contro lo studio di funzione del primo esercizio.
Ed è a questo punto che mi passa per la testa una delle mie pessime idee. Passa veloce, ma non abbastanza veloce perchè la ignori.
Allora le chiedo, il più sottovoce possibile, quanto le torna il primo esercizio. Non tanto perchè m'interessi davvero il risultato o il compito di matematica. Più che altro, semplicemente per rivolgerele la parola.
Non faccio in tempo neanche a finire la frase che sento qualcuno dietro di me chiamare il professore.
Mi giro. E' Daniele, il rompiscatole. Capelli ritti ingelatinati. Voce stridula e irritante. Ha la mano alzata. Il professore gli dà la parola. "Professore," dice "Francesco parla durante il compito di matematica."
Merda.
Getto lo sguardo verso il professore. All'improvviso tutti i suoni della classe sembrano ovattati e i colori sbiaditi. Vedo le immagini come se andassero al rallentatore.
Il braccio destro del professore si alza di trenta centimetri e poi si abbassa come una condanna fino a schiacciare il grosso pulsante rosso sulla cattedra.
Dannazione.
La luce rossa, posta sul soffitto sopra la cattedra, inizia a lampeggiare.
Lo sapevo che sarebbe finita così anche questa volta.
Tutti guardano verso di me. Chi con scherno, chi con rabbia. Riccardo con disprezzo. Mi giro verso Camilla. Sembra dispiaciuta. Allargo le braccia come per dirle: "Cosa ci posso fare?" Il professore scuote la testa.
S'iniziano già a sentire i passi pesanti che scuotono l'asfalto della strada. Il mio sguardo, a questo punto, è fisso fuori dalla finestra.
Aspetto. Non c'è altro che possa fare.
Quando vedo la proboscide muoversi fuori dalla finestra sono quasi sollevato. L'attesa è finita.
L'aula è al primo piano. Il professore non ha neanche bisogno di scendere in strada. Si alza e si dirige verso la finestra. La apre e guarda verso di me. Mi indica.
Rivolgendosi al poliziotto a cavallo dell'elefante dice: "Polizia del Karma, arrestate questo ragazzo. Ha parlato durante il compito di matematica."
Mi alzo e penso che la prossima volta mi devo almeno ricordare di portarmi dietro le pasticche contro il mal d'elefante.

8 ottobre 2009

Don't stop believing

Eccomi.
Solo nella sala d'aspetto di una stazione ferroviaria di un piccolo villaggio qualsiasi di una nazione qualsiasi. Panche di legno ed aria affumicata. La biglietteria chiusa ormai da qualche ora.
Sto aspettando il treno di mezzanotte. L'ultimo. Non so neanche dove mi porterà.
Come sia finito qui, io che sono nato e cresciuto nella grande città, cosa stia lasciando alle spalle e che intenzioni abbia per il futuro, sono tutte cose irrilevanti ai fini della storia.
Perchè questa non è la mia storia. Non è neanche la storia di qualche altra persona. E' la storia di un incontro. Un incontro tra due sguardi.
E' una storia d'amore della durata di un battito di ciglia. Ma intensa come se fosse durata una vita e più.
Lei entra quasi di soppiatto. Io, assorto in mille e uno pensieri, non mi accorgo della sua presenza finchè non si siede nella fila di panche di fronte alla mia.
La guardo, ma il suo sguardo è rivolto alle sporche mattonelle beige del pavimento. Probabilmente non la si definirebbe una bellissima ragazza. Ma il suo viso imbronciato, incorniciato dai capelli castani mossi, ha qualcosa che tocca le corde del cuore.
Sembra una ragazza del posto. Potrebbe avere diciotto anni, non molti di più. Chi sia e dove stia andando non lo so e probabilmente non lo saprò mai.
Ma è proprio mentre mi passano questi pensieri per la testa che lei alza lo sguardo per la prima volta e io vedo i suoi occhi azzurri e limpidi come il cielo di un pomeriggio d'estate. Ma tristi e pieni di solitudine. Arrossati. Come se avesse appena finito di piangere.
Ed ecco che i nostri sguardi s'incrociano, finalmene. Ed io vedo un lampo e poi sento un temporale. Noi due che ci teniamo per mano sotto la pioggia battente. Ci abbracciamo.
E quando, dopo un secondo o un secolo, il nostro abbraccio si scioglie siamo su un altipiano a guardare il mare, sotto un albero dalla chioma rossa corallo con i rami che sembrano braccia che si levano imploranti verso il cielo. Ci baciamo.
E quando, dopo un secolo o un secondo, le nostre labbra si separano, stiamo saltando in mezzo alla folla di un concerto in una piazza medievale. Poi la folla ci spinge e cadiamo.
Ma invece che sul cemento della piazza cadiamo sulla soffice neve di fronte ad una baita di alta montagna. Ci guardiamo ed è come se non esistesse nient'altro al mondo al di fuori di noi due immersi nella neve. Noi ad una farfalla che ci vola davanti.
La seguiamo entrambi con lo sguardo, finchè non si posa sul tabellone delle partenze. Due minuti a mezzanotte.
Non so che immagini lei abbia visto, ma so per certo che ha provato quello che ho provato io. Glielo ho letto nello sguardo.
Un amore lungo come il battito d'ali di una farfalla.
Lei, ragazza di un piccolo villaggio di campagna, con gli occhi pieni di solitudine.
Io, silenzioso e pensieroso ragazzo di città, in fuga da qualcosa o da qualcuno.
Entrambi in attesa che il treno di mezzanotte ci porti in un altro posto. Ovunque esso sia.


4 ottobre 2009

Rockin' in the Free World

La prima tessera di questo domino è Rockin' in the Free World di Niel Young


L'ispirazione per questa canzone sembra sia venuta a Frank Sampedro, che suonava con Young. Vedendo le immagini del funerale di Khomeini e le bandiere americane bruciate, disse: "Whatever we do, we shoudn't go near the Mideast. It's probably better we just keep on rockin' in the free world."
La canzone è utilizzata durante la chiusura del documentario Farheneit 9/11 di Michale Moore.

La seconda tessera di questo domino è un filmato dell'attacco dell'undici settembre 2001 alle torri gemelle di New York.


Oltre alla versione ufficiale, per spiegare l'attacco, si sono sviluppate numerose teorie complottiste. C'è chi vede il coinvolgimento diretto o indiretto degli Stati Uniti d'America nell'organizzazione e\o nell'attuazione degli attentati. Oppure quello di altri stati, tra cui Israele. C'è anche chi afferma che nessun aereo, in realtà, si sia schiantato sulle torri gemelle.
Teorie del complotto tenodono a svilupparsi non appena si notano punti oscuri in avvenimenti eclatanti. Questo è avvenuto anche per un altro attentato sul suolo americano. Quelo di Oklahoma City. Il 19 Aprile 1995 duemila kg di tritolo fecero saltare un edificio federale provocando più di 150 morti.

La terza tessera del domino è un filmato da Arlington Road, film con Jeff Bridges e Tim Robbins, che in parte tramuta in fiction i fatti di Oklahoma City.


Come si vede dal filmato, una delle attici del film è Joan Cusack, sorella dell'attore John Cusak.
Joan ha recitato, fra l'altro, anche in School of Rock, con Jack Black.
Il film racconta la storia di un musicista incompreso che prende il posto di un suo amico come supplente in una scuola privata. Incapace di insegnare le materie scolastiche, approfitta delle capacità muiscali di alcuni studeni per formare una band.

La quarta tessera del domino è uno spezzone del film in cui Black seleziona i giovani musicisti per il gruppo.


In questo filmato Black cerca di insegnare, fra le altre canzoni, Smoke on the Water dei Deep Purple. Come molti sapranno la canzone è stata ispirata da un incendio che distrusse il casinò di Montreux durante un concerto di Frank Zappa. I Deep Purple erano da quelle parti per registrare un album. Ma questa è un'altra storia.
Una versione di Smoke on the Water fa parte del famoso live album Made in Japan.
E corrispondente dal Giappone è stato Tiziano Terzani, giornalista fiorentino e autore di numerosi libri sulla sua vita da corrispondente in Asia.
Negli stessi anni in cui usciva Made in Japan, Terzani scriveva in Pelle di Leopardo della sua esperienza in Vietnam, come corrispondente di guerra.

La quinta tessera del domino è un frammento della premessa all'edizione del 2000 di Pelle di Leopardo.

"...Come una immagine fotografica congelata nell'immobilità dell'istantanea, Giai Phong in particolare riflette ancora l'entusiasmo di quei giorni, è pieno delle speranze che la rivoluzione aveva suscitato. Io invece, avendo vissuto il reso di quella e altre storie, sono diventato, com'è naturale e giusto, un'altra persona: scettica di tutte le promesse politiche e sospettosa di ogni tipo di rivoluzione. <> mi si chiede spesso. Al fondo di questa domanda c'è una provocazione che merita una risposta, e la risposta è sostanzialmente: <>. I fatti di poi non possono mutare i fatti di prima e quel che è successo in Vietnam dopo la fine della guerra non può cambiare il giudizio sul significato del conflitto in sé. Per la mia generazione fu soprattutto una questione di moralità. Da una parte c'erano i vietnamiti che combattevano una guerra d'indipendenza, la stessa che avevano combattuto da quando, un secolo prima, i francesi erano sbarcati sulle loro coste ed avevano fatto dell'Inodcina una colonia; dall'altra c'erano gli americani che avevano rimpiazzato i francesi nel loro tentativo neocolonialista, che non avevano alcuna ragione di immischiarsi negli affari di un parse così lontano dal loro e che non avevano perciò nessun diritto <>. Ogni generazione cerca degli eroi con cui identificarsi, degli eroi a cui ispirarsi. Per la mia furono i viercong."


E da quando è stata usata sui titoli di coda di Full Metal Jacket, Paint It Black si è legata indissolubilmente al Vietnam. Ma non voglio parlare ancora del Vietnam e neanche dei Rolling Stones. Semmai di fisica e di quacos'altro di nero.

La sesta tessera del domino è la teorie del corpo nero.
"Un corpo nero è un oggetto che assorbe tutta la radiazione elettromagnetica incidente (e quindi non riflette). Il corpo nero, per la conservazione dell'energia, irradia tutta la quantità di energia assorbia e deve il suo nome solo all'assenza di riflessione. Lo spettro di un corpo nero è caratteristico, e dipende unicamente dalla sua temperatura. La luce emessa da un corpo nero viene detta <> e la densità di energia irradiata <>. La differenza tra lo spettro di un oggetto e quello di un corpo nero ideale permette di individuare la composizione chimica di tale oggetto. Un corpo nero è un radiatore ideale, emettendo il maggior flusso possibile per unità di superficie, ad ogni lunghezza d'onda per ogni data temperatura. Un corpo nero, inoltre, assorbe tutta l'energia radiante incidente su di esso: ovvero nessuna energia viene riflessa o trasmessa."



Uno dei fisici che ha contribuito in modo sostanziale a questa teoria fu il tedesco Max Planck, premio nobel nel 1918, che diedo lo slancio iniziale alla fisica quantistica. La Max Planck Society for Advancement of Science è un'associazione non-profit di istituti di ricerca tedeschi. La sede amministrativa è a Monaco di Baviera, dove si svolsero le Olimpiadi estive del '72. Sono gli anni di Made in Japan e della guerra in Vietnam. In pieno clima da guerra fredda la finale del basket si svolse fra Stati Uniti ed Unione Sovietica. Vinse l'URSS dopo un finale molto controverso, sancendo la prima sconfitta del team statunitense nel basket dall'introduzione di questo sport ai Gochi Olimpici.

La settima tessera del domino è un filmato dei più lunghi tre secondi della storia della pallacanestro.


Il basket fu inventato da un professore canadese di educazione fisica, James Naismith, mentre insegnava ad una YMCA Training School in Massachussetts, USA. Ancora oggi la National Basketball Association americana dà vita al campionato più importante del mondo. Uno degli eventi clou della stagione è l'All-Star Game dove i migliori giocatori delle franchigie del West sfidano in un match amichevole quelli dell'East.
Una All-Star band, di conseguenza, racchiude i migliori musicisti nel loro genere o settore. Evidentemente, la RockFM All-Star Band è formata dai migliori musicisti presi da quella che un tempo era la radio rock nota con il nome di RockFM

L'ottava tessera, e ultima, del domino è un filmato della RFMASB che esegue Rockin' in the Free World. E in questo modo il cerchio, iniziato con Niel Young, si chiude.

3 ottobre 2009

Domino, istruzioni per l'uso

Premessa
Domino è una trasmissione radiofonica ideata da Giulio Caperdoni e Daniele Vaschi.
Il concetto è semplice. Simile a quello del gioco omonimo. Bisogna unire tessere tra loro.
In questo caso le tessere sono canzoni, spezzoni di film, paragrafi di libri eccetera.



C'era una volta una radio

C'era una volta una radio.
Anzi c'era una volta la radio. Adesso non c'è più.
Molti, quasi tutti, dissentirebbero su questa affermazione e, per provare il loro disaccordo, vi mostrerebbero un oggetto fisico, con una qualche forma che, in effetti, al giorno d'oggi ha il nome di radio.
Però.
Perchè c'è un però.
Però questi che dissentirebbero sono quelle persone che hanno imparato a dimenticare il passato e che vivono il presente nell'unico modo che reputano possibile.
Qualcuno un tempo li avrebbe potuti chiamare schiavi. Ma sono un tipo di schiavi che non si era mai visto prima nella storia dell'umanità.
Storia è un'altra parola che, malgrado la sua esistenza, è stata svuotata del suo significato. A nessuno interessa più la storia. Ma non fatemi divagare.
Questi schiavi sono così assuefatti che non si rendono neanche conto di essere schiavi. Anzi, sono felici della loro condizione.
Le dittature violente con il manganello in mano non funzionerebbero più. Ma la nuova dittatura non ha bisogno di polizia nè di armi o di repressione per autosostenersi. Questa dittatura è così stabile e sicura di sé stessa che non ha neanche bisogno di preoccuparsi di chi gli si oppone.
La stragrande maggioranza la segue ciecamente. Questo è tutto quello che conta.
Sto ancora divagando. La radio.
Per quello sparuto gruppo di persone che ha ancora interesse a ricordarsi del passato o a conoscerlo grazie a chi lo ha vissuto, quelle che oggi chiamano radio non hanno nulla a che vedere con il loro nome.
L'aspetto di un apparecchio radio non è sostanzialmente differente dal passato. In realtà anche quello che viene diffuso, ad un ascolto superficiale, potrebbe sembrare non molto differente dal passato. Musica, programmi sportivi e di intrattenimento.
Ma.
Perchè c'è un ma.
Ma, guardando bene, l'aspetto è differente. Manca qualcosa. Alcuni pulsanti, una manopola. Qualcosa. Qualcosa che un tempo serviva a cambiare stazione. Adesso sarebbe un accessorio superfluo.
Esiste una sola stazione radiofonica. E la gente non sente la necessità di altre. Quella che c'è trasmette la musica che piace alla gente ed i programmi che piacciono alla gente. Trasmette anche molta pubblicità. La pubblicità che piace alla gente.
Quello che rende schiavi al giorno d'oggi è la mancanza di scelta. Ma non c'è stato qualcuno che, dall'alto, ha imposto un'unica via sopprimendo le altre. E' stato un naturale evolversi delle cose. La gente è stata abituata a pensare che la diversità sia qualcosa di cui aver paura invece che una ricchezza. La naturale debolezza dell'animo umano ha fatto il resto portando all'uniformazione.
Oggi tutti ascoltano la stessa musica, leggono gli stessi libri, guardano gli stessi film ed hanno gli stessi canoni di bellezza.
Le persone non scelgono più.
Scegliere è pericoloso. Vuol dire esporsi alla possibilità di sbagliare. E sbagliare è sbagliato. E' molto più semplice e sicuro delegare le scelte a qualcunaltro.
La gente sembra essere felice così. Ma le persone si sono ridotte a vivere la vita di qualcunaltro. Per delega.
Ma questo non vale per tutti.
Ci sono ancora dei piccoli gruppi di persone che resistono. Che scelgono.
Non possono pretendere di cambiare il mondo, perchè il mondo non vuole essere cambiato. Ma possono vivere la loro vita e non essere schiavi.
Io faccio parte di uno di questi gruppi.
Nacque dagli ascoltatori di una radio che c'era una volta e poi non ci fu più.
Ci ritroviamo una volta l'anno. Il 31 maggio.
Balliamo. Ascoltiamo musica. Musica che non piace più a nessuno tranne che a noi e che quindi non viene più trasmessa.
E per una notte all'anno è come se quella radio, che c'era una volta, ci fosse ancora.
And for one night everything is as if we could dance to the radio live transmission.