30 settembre 2013

Questa casa non è uno zoo

Chi legge questo blog da almeno un anno ha un'idea delle tribolazioni che ho affrontato (e che affronta qualsiasi essere umano in questa città) per trovare un tetto sotto cui vivere a Parigi. Alla fine ho trovato la casetta qui sotto:


Pur essendo soddisfatto di quello che mi è capitato (non posso neanche definirla scelta, visto che l'alternativa era un ponte o una stazione della metro), la casetta ha due principali difetti. Il primo difetto è l'isolamento termico. O la sua totale assenza. Per cui dentro casa fa più o meno la stessa temperatura di fuori, a meno di non accendere il riscaldamento (o di un improvvisato ventilatore). L'altro problema, probabilmente favorito dal giardinetto che divido con la casa della proprietaria, è l'irrefrenabile attrazione che spinge tutti gli animali di ogni razza, specie, forma, dimensione, colore e credo religioso ad entrarci dentro.
Lo scorso autunno c'era un passerotto che tutte le mattine si andava a scatafasciarsi di becco contro la porta-finestra nel tentativo di entrare. La padrona di casa ha una gatta, Kitty, che fa gli appostamenti e gli assalti per entrare non appena lasci uno spiraglio di porta o finestra aperti. Uno sterminato esercito di lumache lascia la propria scia nel mini-ingresso entrando di notte da non si sa bene ancora quale pertugio e uscendoci nuovamente prima che faccia giorno. Poi un florilegio di insetti volanti fra cui farfalle, zanzare giganti, affarini verdolini non meglio identificati, eccetera. Ultimamente c'è stato un preoccupante aumento nella presenza e nella dimensione dei ragni, culminato con un mega ragno nero e peloso che ieri sera ho dovuto uccidere sette volte prima che morisse definitivamente.

17 settembre 2013

Il cimitero degli animali a Parigi

Proprio come da titolo. A Parigi, tra tutte le altre cose, c'è anche un cimitero degli animali. Non so se sia una cosa unica al mondo, ma se non lo è poco ci manca. Fuori dalle classiche rotte turistiche, il cimitero si trova fuori da Parigi propriamente detta (comunque a portata di metropolitana, la M13) e in particolare ad Asnières proprio in riva alla Senna.
Fondato nel 1899 dalla giornalista Marguerite Durand, ospita soprattutto cani e gatti ma non mancano uccelli, cavalli, un leone e via dicendo. In alcuni casi sono stati costruiti dei veri e propri monumenti funebri e non mancano gli ospiti famosi, come il cane-attore Rin Tin Tin.
L'ambiente è quasi idilliaco, visto che si trova in un bel parco alberato sulla Senna (anche se i quartieri circostanti sono al limite della banlieu malfamata), ma l'atmosfera è tra il surreale ed il grottesco. Contribuiscono alcune sculture non particolarmente riuscite come quella  del cagnetto sotto anfetamine nella foto in basso a sinistra o iscrizioni drammatiche come quella della foto in alto a sinistra. Comunque un luogo da visitare se uno ha un po' più di giorni a disposizione (o se a Parigi ci vive).






A questo link le altre pagine della rubrica stealthistrip: stb-09.blogspot.com/p/steal-this-trip.html

16 settembre 2013

14 settembre 2013

Settantacinque anni fa a Firenze

11 settembre 2013

Di travi e pagliuzze

Anche se, in questo caso, sia la pagliuzza che la trave sono negli occhi della stessa persona. Ovviamente (?) sto parlando di Silvio e dei suoi problemucci giudiziari. Sta succedendo un gran casino per via di questa vicenda "controversa" di evasione fiscale per cui è stato condannato in via definitiva dopo tre gradi di giudizio.
Ebbene, questa vicenda a cui tutti stanno guardando è una pagliuzza rispetto alla trave del caso De Gregorio. Nessuno ne parla, a quanto pare, ma il simpatico senatore De Gregorio ha ammesso di aver ricevuto tre milioni di euro (in parte come finanziamento alla sua fondazione (!) e in parte in nero) come "ricompensa" per il suo passaggio al centrodestra nel 2008 contribuendo alla caduta del governo Prodi. 
La classica frase a questo punto è: in un qualsiasi paese normale...

9 settembre 2013

La storia più famosa del rock ovvero il Casinò di Montreux

Il 4 dicembre 1971 i Deep Purple erano a Montreux, sul lago di Ginevra. Il giorno seguente avrebbero dovuto iniziare le registrazioni di un disco (quello che poi sarebbe diventato Machine Head) utilizzando il Rolling Stone Mobile Studio nel complesso del Casinò di Montreux.
We all came out to Montreux,
On the Lake Geneva shoreline,
To make records with a mobile.
Quella sera Frank Zappa con i Mothers of Invention suonavano al Casinò, che ormai da qualche anno era uno delle principali venue europee per la musica dal vivo ed ospitava anche il famigerato Montreux Jazz Festival.
Frank Zappa and the Mothers,
Were at the best place around.
All'improvviso, durante un solo di uno dei musicisti di Zappa, uno spettatore sparò con una pistola di segnalazione verso il soffitto del locale. Il locale prese fuoco.
But some stupid with a flare gun,
Burned the place to the ground.
L'intero Casinò fu distrutto dalle fiamme dell'incendio. E con lui anche gli strumenti dei musicisti.
They burned down the gambling house,
It died with an awful sound.
Claude Nobbs, fondatore e direttore del Festival, aiutò numerosi ragazzi che si erano riparati all'interno del Casinò tentando di ripararsi dalle fiamme e li portò fuori.
Funky Claude was running in and out,
Pulling kids out the ground.
I Deep Purple, quindi, rimasero senza un luogo dove poter registrare il loro album, con il tempo a loro disposizione che stava terminando.
When it all was over,
We had to find another place.
But Swiss time was running out,
It seemed that we would lose the race.
Alla fine, i Deep Purple si stabilirono nel semivuoto Grand Hotel di Montreux e lì registrarono il loro disco.
We ended up at the Grand Hotel,
It was empty cold and bare.
But with the Rolling truck Stones thing just outside,
Making our music there.
Non c'è bisogno che dica di che canzone sto parlando. C'è solo da dire che il titolo e il ritornello sono accreditati a Glover e si riferiscono alla visione avuta dalla band dal loro hotel dell'incendio e del fumo che si propagava sul lago di Ginevra su cui il Casinò si affacciava.
Smoke on the water and fire in the sky

Devo aggiungere che, l'estate scorsa, durante il mio viaggio in macchina lungo la Francigena passavo dalle parti di Montreux e non ho potuto evitare di fermarmi per portare tributo ad uno dei luoghi che ha fatto la storia del rock. Beh, alla sua versione ricostruita.


A parte per questo motivo e per la statua di Freddy Mercury, Montreux si limita ad essere un posto di villeggiatura sul lago per gente a cui i soldi escono dagli orecchi.


Per gli altri post di stealthistrip: stb-09.blogspot.com/p/steal-this-trip.html
E per i pochi sui significati dei testi rock: stb-09.blogspot.fr/rock song facts

7 settembre 2013

Café de l'Enfer

Oggi, al 53 di Boulevard de Clichy a Pigalle, c'è un anonimo supermercato Monoprix come ce ne sono tanti a Parigi. Ma tra la fine del diciannovesimo e l'inizio del ventesimo c'era un luogo ben diverso e molto più caratteristico: il Café-Cabaret de l'Enfer.


Come è evidente dalle immagini, il luogo era sicuramente a tema con il nome. Testimonianze riportano che gli avventori venissero accolti da camerieri vestiti da diavoli che esclamavano: "Entrate e siate dannati."
 

Ulteriori informazioni sul luogo, per esempio quando e come mai è stato chiuso/abbattuto/distrutto, non è dato saperle. Quello che si può notare dalle fotografie è che proprio accanto c'era un altro locale decisamente antitetico, almeno quanto a nome.


4 settembre 2013

Apologia dell'IMU

Non mi ricordo dove ho letto o chi ha detto che il PD è riuscito nell'impresa di far avverare almeno una volta una promessa elettorale di Silvio. I più puntigliosi diranno che l'IMU non è stata abolita completamente, ma certo è stata notevolmente depotenziata. I più puntigliosi e più berlusconiani (ce ne sono all'ascolto?) diranno che non è la prima promessa mantenuta (in effetti c'è l'abolizione dell'ICI post elezioni 2008). Ma la sostanza resta quella.
Se non bastasse, io penso convintamente che una tassa sulla casa sia uno strumento fiscale necessario. Soprattutto in un paese come l'Italia dove molte ricchezze finanziarie sono nascoste o eluse e l'evasione fiscale è, per chi ha la possibilità di farla, quasi una norma. Nascondere una casa è più difficile. E quindi la tassa sulla casa di proprietà rappresenta quella patrimoniale tanto agognata da alcuni partiti di sinistra per fare in modo che tutti contribuiscano alle spese dello stato.
E non si tratta di una misura da vampiro dello stato italiano. Esiste praticamente ovunque. In Francia ce ne sono addirittura di due tipi. La taxe foncière (traducibile più o meno con tassa sulla proprietà o letteralmente tassa fondiaria) che è a carico, per l'appunto, del proprietario e la taxe d'habitation che è a carico di chi occupa l'abitazione, che sia il proprietario, colui che l'ha in affitto o che la occupa a titolo gratuito (e che quindi dovrò pagare anch'io quest'anno). In Spagna c'è l'Impuesto sobre Bienes Inmuebles che è a carico del proprietario. Anche in Germania c'è una tassa sugli immobili che si chiama Grundsteuer, anche in questo caso è a carico del proprietario, ma varia sensibilmente da regione a regione. Perfino la tanto decantata patria del governo che non mette le mani in tasca ai cittadini, gli USA, ha una tassa sulla casa che si basa sul valore catastale dell'immobile. In Gran Bretagna c'è una tassa, la council tax, simile alla taxe d'habitation francese che è richiesta a chiunque risieda in una casa, indipendentemente dal fatto che sia proprietario o meno.
Non condivido neanche l'obiezione di chi dice: "io ho una casa molto grande ricevuta in eredità, ma sono precario/disoccupato e non mi posso permettere di pagare l'IMU". Se la casa è un diritto, non lo è averne una grande che non ti puoi permettere. Vendila e compratene una alla tua portata.