26 novembre 2013

L'uomo con l'ombrello

Venerdì 22 Novembre 1963 era una giornata di sole a Dallas. Una parte della città si era riversata festante nelle strade attendendo il passaggio della limousine decappottabile con a bordo il presidente degli Stati Uniti d'America, John Fitzgerald Kennedy. La festa fu brutalmente interrotta, come tutti sanno, da un cecchino che colpì a morte JFK mentre la sua automobile percorreva Dealey Plaza. Ma questa non è la storia di JFK né tantomeno la storia del suo assassino. Questa è la storia dell'uomo con l'ombrello.


Come ho detto, quel 22 Novembre era una splendida giornata di sole con tutta probabilità neanche fredda, considerando il clima della città texana. Se guardate i vari filmati e fotografie disponibili relative a quel giorno potrete constatare che nessuno porta un impermiabile, un ombrello o qualsiasi altra protezione per la pioggia. Nessuno tranne una persona. Un uomo vestito completamente di nero e con un ombrello aperto anch'esso nero. E dove si trovava quest'uomo? Esattamente in Dealey Plaza a pochi metri da dove è avvenuto l'assassinio.
Non sto neanche a dirvi che le teorie cospirazioniste al riguardo si sono sprecate. E come potrebbe essere altrimenti? Dalla più banale che sosteneva come l'uomo con l'ombrello stesse segnalando qualcosa al killer appostato, alla più elaborata che sosteneva come l'ombrello fosse un marchingegno atto a sparare freccette avvelenate.
Queste teorie sono andate avanti una decina di anni (forse vanno avanti ancora, malgrado tutto). Poi, nel 1978, in seguito ad un appello della commissione speciale della camera dei deputati sugli assassini di Kennedy e di Martin Luther King, Louie Steven Witt si è autoidentificato come uomo con l'ombrello, riconoscendo la sua foto sul giornale, e si è presentato a testimoniare alla commissione. Per quindici anni è rimasto all'oscuro che un'intera letteratura di speculazioni era stata costruita su di lui, o almeno sulla sua figura.
Nella deposizione alla commissione, Witt spiegò che, da repubblicano, la sua intenzione era di infastidire il presidente, democratico, aprendo e ruotando il suo ombrello nero. Ma come mai quest'azione avrebbe dovuto infastidire Kennedy? Un ombrello nero era stato un accessorio tipicamente associato a Neville Chamberlain, primo ministro britannico alla fine degli anni '30 noto soprattutto per la sua politica accomodante nei confronti della Germania di Hitler. Di conseguenza, l'ombrello fu usato come simbolo della politica estera del primo ministro. Cosa ha a che fare tutto questo con JFK? Suo padre, Joe Kennedy, fu ambasciatore nel Regno Unito dal '38 al '40 e fu uno strenuo sostenitore di Chamberlain e della sua politica accomodante. Inoltre JFK, per breve tempo, lavorò come segretario di suo padre all'ambasciata americana a Londra, in quegli anni.
Witt concluse la sua deposizione con la seguente frase:
I think if the Guinness Book of World Records had a category for people who were at the wrong place at the wrong time, doing the wrong thing, I would be No. 1 in that position, without even a close runner-up

4 commenti:

  1. Comunque "Umbrella man" aveva scelto un metodo di protesta davvero tortuoso.

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    1. In realtà non si era inventato nulla. L'ombrello nero era già stato usato come simbolo di protesta contro Chamberlain ai suoi tempi e anche contro qualche membro della famiglia Kennedy prima di allora. Lui ha semplicemente copiato l'idea.

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  2. E' davvero un fatto curioso! Come ne sei venuto a conoscenza?

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    1. Ho visto un video che ne parlava, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di JFK.

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