6 giugno 2014

Il miracolo di Berna

Tutti conoscono il Maracanazo (o almeno tutti quelli che hanno qualche rudimento di calcio). La clamorosa finale dei mondiali del '50 al Maracana di Rio dove i padroni di casa del Brasile, sicuri di vincere, furono sconfitti dall'Uruguay provocando un dramma nazionale. Quello che forse non tutti sanno è che non è stato quello il risultato più sorprendente di una finale dei mondiali. 
Quattro anni dopo, nel 1954, i mondiali erano ospitati dalla Svizzera e alla finale di Berna erano giunte l'Ungheria e la Germania Ovest. Gli ungheresi erano i grandi favoriti. L'Ungheria degli anni '50 era soprannominata la Squadra d'Oro. Era l'Ungheria di Puskás, Hidegkuti, Kocsis e Czibor e si presentava al mondiale imbattuta da 28 partite consecutive nei precedenti quattro anni. Erano i campioni olimpici in carica (quando ancora il calcio contava qualcosa alle olimpiadi) e avevano rifilato 13 goal in due partite all'Inghilterra in due amichevoli premondiali. Si erano qualificati per la finale battendo la Corea del Nord per 9-0 e gli stessi tedeschi per 8-3 nel girone eliminatiorio. Nei quarti e in semifinale avevano battuto le due finaliste del Maracanazo, Brasile e Uruguay, entrambe per 4-2.
La Germania Ovest era alla prima partecipazione ad una competizione calcistica internazionale dopo la guerra e la successiva separazione. A parte la sonora sconfitta con gli ungheresi, erano arrivati in finale battendo Turchia, Yugoslavia e Austria.
La partita si giocò sotto una pioggia incessante. Questo fattore portò ad un livellamento delle forze in campo. In più i tedeschi, a quanto pare, avevano delle scarpe da calcio che la Adidas aveva sviluppato appositamente per essere utilizzate anche in situazioni del genere. Un'avanguardia per l'epoca. Nonostante questo, dopo 8 minuti gli Ungheresi erano già in vantaggio di due goal grazie alle marcature di Puskás e Czibor. Al diciottesimo, però, la Germania era già riuscita a pareggiare con i goal di Morlock e Rahn. Malgrado i numerosi tentativi ed i legni colpiti dall'Ungheria, il risultato rimase invariato fino a cinque minuti dal termine, quando ancora Rahn con un tiro da fuori area segnò la rete decisiva.


La partita è passata alla storia come Il Miracolo di Berna, uno dei risultati più sconvolgenti della storia del calcio. Sospetti di doping sulla squadra tedesca sono girati per molti anni e sembrano aver trovato conferma negli ultimi anni in uno studio dell'Università di Lipsia.
Quella che probabilmente è stata la squadra più forte di tutti i tempi continuò a dominare per altri due anni tornando ad essere imbattibile e imbattuta per altre 19 gare. Poi nell'autunno del '56 ci fu la rivoluzione ungherese repressa dai carri armati sovietici. Come molti ungheresi, anche i campioni lasciarono il paese e anche la loro nazionale. Kocsis e Czibor andarono a giocare nel Barcellona, Puskás nel Real Madrid. Hidegkuti rimase in Ungheria e divenne allenatore del MTK fino al 1960 quando venne in Italia ad allenare la Fiorentina con la quale vinse la Coppa delle Coppe al primo tentativo. Fu la fine della Squadra d'Oro. Oggi l'Ungheria è quasi sparita dalle carte geografiche calcistiche.

4 giugno 2014

Wow!

SETI sta per Search for Extra-Terrestrial Intelligence e, si può intuire dal nome, è un programma di ricerca diffuso atto a cercare segnali di vita intelligente extraterrestre. Sostanzialmente si tratta di cercare segnali radio artificiali provenienti dallo spazio che indicherebbero l'esistenza di qualcuno che li ha emessi, ovvero l'esistenza di alieni. Il termine diffuso va inteso nel senso di distribuito su progetti diversi e non necessariamente coordinati portati avanti da diverse strutture di ricerca, principalmente americane (ma non solo, anche l'osservatorio radioastronomico di Medicina in provincia di Bologna ne fa parte). SETI ebbe inizio negli anni '60 e va avanti ancora oggi (anche se attualmente si tratta principalmente di progetti che si svolgono nel background dell'attività di ricerca principale), ma non ha trovato nessuna prova scientifica dell'esistenza di vita intelligente extraterrestre.
Jerry Ehman aveva lavorato come ricercatore al radio-osservatorio della Ohio State University fino al 1972 quando il congresso decise di tagliare i fondi destinati alla ricerca di radio segnali (naturali) extragalattici. Da quel momento in avanti, Ehman si dedicò in parte, come volontario, immagino insieme ad altri ricercatori, al progetto SETI della Ohio State.
Il 15 Agosto 1977, controllando i dati nel computer collegato al radiotelescopio, si rese conto che lo strumento aveva misurato un forte segnale che aveva tutte le caratteristiche che un segnale extraterrestre artificiale avrebbe dovuto avere (non mi sembra il caso di stare qui ad elencarli). Pieno di stupore, con una penna rossa, cerchiò il codice relativo al segnale stampato su un foglio e accanto scrisse "Wow!". Questo segnale, di cui ancora oggi non c'è spiegazione, è noto come Wow! signal.


Il codice è piuttosto semplice. Numeri crescenti da 1 a 9 significano crescente intensità del segnale in termini di rapporto segnale rumore. Dopo il 9, si passa alle lettere. Per cui A vale come 10, B come 11 e così via. La provenienza del segnale non è stata individuata univocamente, ma è comunque situata nella costellazione del Sagittario e la stella visibile più vicina è Tau Sagittarii, che si trova a 122 anni luce dalla terra.
Sfortunatamente, niente di simile al segnale Wow!, malgrado le numerose ossevazioni nei minuti, nei mesi e negli anni successivi, è stato mai più misurato provenire da quell'angolo di cielo. Perchè una misura sia scientificamente affidabile deve necessariamente essere ripetibile e in assenza di questa ripetibilità, solo speculazioni possono essere fatte al riguardo. In conclusione, ad oggi, l'origine aliena del segnale non è possibile né provarla né smentirla (malgrado alcune ipotesi alternative sulla sua origine siano state formulate). In ogni caso, si tratta sicuramente della cosa più vicina mai esistita ad un contatto con una civiltà extraterrestre.