14 novembre 2012

Divergenze tra la lingua francese e me

La lingua francese: se la conosci la eviti, se non la conosci ti uccide. Con gli accenti.
Per prima cosa, la lingua francese possede dei suoni che io non sono in grado di riprodurre. E avere dei suoni che uno non è in grado di riprodurre non è molto amichevole da parte di una lingua. Non invoglia ad essere parlata.
Non che il francese scritto mi stia particolarmente simpatico. Diciamo che si fa leggere. Ma scriverlo è molto meno piacevole. Con quell'inutile ostentazione di accenti gravi, acuti, circonflessi e di circostanza. Io faccio il possibile per dimenticarli per strada.
Sorvoliamo, ma non troppo, sull'assurdo sciovinismo linguistico che li porta a sviluppare vistose bolle sulla pelle nel caso siano costretti ad inserire una parola straniera in un discorso in lingua francese. Tanto che s'industriano a trovare ridicoli equivalenti francesi di ogni parola. E se non ci riescono, la pronunciano alla francese storpiandola irrimediabilmente e compromettendone la comprensione.
Caso limite aberrante: i nomi. Sentono il dovere irrefrenabile ed irrinunciabile di pronunciarli alla francese. Indipendentemente dal fatto che sappiano la pronuncia originale o meno. Lo stessa persona è in grado di chiamarmi Francesco se parla con me in inglese e Francescò se parla con me in francese. Per non parlare dei nomi inglesi. L'altro giorno sulla Metro 1 quando la voce automatica ha annunciato la fermata Franklén Rusvél stavo per cadere per terra. Qualche giorno fa, in una riunione col mio capo, c'ho messo diverso tempo a capire che quello che lui chiamava Relé era Rayleigh. Va detto che tutto questo non è colpa dei francesi, poveretti, ma della lingua stessa che li spinge irrevocabilmente verso questi deturpamenti.
Ciliegina sulla torta: i numeri. Settanta, ottanta, novanta. O meglio, sessanta dieci, quattro venti e quattro venti dieci. Non é normale. Per dire novantasette devono snocciolare quattro numeri. Quattro venti dieci sette. Tombola!
La cosa bella è che i francesi prendono in giro i belgi francofoni perchè dicono septante e nonante. Senza rendersi conto che quelli assurdi sono loro. C'è un motivo se contiamo in base dieci. E allora perchè non dicono trois-deux cents per dire seicento, per esempio?

20 commenti:

  1. Sempre detto che c'è un motivo se non sono ancora stata a Parigi +_+

    Non è la Francia. Un po' sono i francesi e un po' la lingua... mi repelle!
    E poi... è vero che nelle radio passano tipo solo il 10 per cento di musica internazionale e il resto solo francese? Che raccaprais..

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    1. Parigi val bene...se non una messa...almeno un po' di francese.

      Mentre per quanto riguarda la radio, per me, è morta il 31 maggio 2008.

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    2. oh signur. RockFM! Adoravo Frigidaire... quanti biglietti ci ho vinto per i concerti... che spettacolo! E le nottate in cui organizzavano le rockoteche alla Flog o fuori Firenze! Gran bei tempi quelli, per il rock vero! Altro che Virgin radio +_+

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    3. NB. Bada icché ho trovato!!!
      http://www.rock.fm/

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  2. A me piace così tanto che avevo ancora dei crediti liberi e ho aggiunto un altro esame di francese livello professionale e oggi ho preso 29!
    W la France!
    E comunque non puoi dirmi che non ascolti più la radio da quando Radio rock ha chiuso... :(

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    1. RockFM.
      No, non ascolto più la radio e non ho neanche molte occasioni per farlo. Ora che ci penso non ho neanche una radio.

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  3. perchè 3 2 100 farebbe tremilaeddue????

    e per provocarti un altro post, cosa ne dici dei tedeschi che mettono il verbo all'infinito sempre in fondo alle frasi? o i cui numeri sono così strani che devi pensarci un quarto d'ora prima di capire che numero sia?
    o gli statunitensi, che se ne vengono in italia e x loro fa uguale parlare inglese o spagnolo, che tanto è uguale. e io vado di equazione.
    l'italiano sta allo spagnolo come il tedesco sta all'inglese, e parlo loro in tedesco.... ma solo qualche volta.

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    1. Non conosco il tedesco e non ho mai vissuto in Germania (o paese germanofono) e quindi non sono in grado di giudicare la lingua. A parte il fatto che sia ostica e spinosa.

      Mentre, per citare Gaber: "non c'è popolo più stupido degli americani".

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  4. Credo che per un francese dire "Francesco" senza accentare l'ultima sillaba sia impossibile. Un po' come sarebbe per me pronunciare un nome arabo. Infatti sono i peggiori d'Europa che abbia mai sentito a parlare inglese. E ho sentito una marea di slavi. Sulle storpiature delle parole straniere...no comment. Si salutano perfino con un "sciaò". Però non so se sia peggio quello che fanno loro o quello che facciamo noi: pronunce che non sono traslitterazioni in maccheronico ma tentativi (falliti) di soggiogare le lingue straniere, spesso, e questa è la cosa peggiore, utlizzando parole che avrebbero un corrispettivo italiano... Quando si sente Alemanno dire "nauou" (know-how) e presentatori dire "missuntending" si perde la fiducia nel genere umano. Ma "competenza" e "malinteso" no?
    Per me l'unica cosa da tribunale dell'Aja, comunque, sono i numeri. Quatre-vingt dix-huit.
    Il tedesco domina. (Il verbo alla fine ci va non quando è all'infinito, ma nelle proposizioni subordinate). Credo che non esista un verso in tedesco degno del peggior trovatore siciliano del duecento, ma nella prosa quei periodi contorti temprano la mente. Non è un caso che Nietzsche, Hegel, Kant, Schopenhauer, Fichte ecc. siano tedeschi. Uno che impara a scrivere un saggio in tedesco DIVENTA Schopenhauer.

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    1. (il futuro si fa con il verbo werden, se nn ricordo male. soggetto+werden coniugato+ tutto il resto della frase con i complementi nell'ordine che vogliono i tedeschi+ l'infinito del verbo da rendere al futuro. ma non era questo di cui si parlava in questo blog.)

      posso capire i francesi con le loro pronunce differenziate. io non so fare lo spelling con le lettere italiane se sto dicendo ad un italiano come si scrive una parola in inglese....quindi key en ou why, per esempio, e non cappa enne o v doppia..... e l'inglese non è affatto la mia madrelingua, e vivo in una italia normale, per quanto possa essere normale l'italia :-|

      e un +1 per lo scrivere un saggio in tedesco che fa divenire filosofi, a prescindere. uno dei nostri recenti presidenti della repubblica parlava tedesco

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    2. in effetti ho colpevolmente sorvolato sul francese che parla inglese che fa abbastanza accapponare la pelle

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  5. c'è un non so che di popolo dei Franchi nel nome Francesco. Magari hanno più diritti di pronuncia di quanto t'immagini

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  6. riguardo il trovare una logica ai numeri francesi, invece, ricordati che "la logica è l'ultimo rifugio..."

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    1. avresti ragione se avessero scelto "rospo" per dire sessanta e "barbabietola" per dire settanta...ma dal loro punto di vista quattroventi è perfettamente logico

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  7. Almeno i tedeschi sanno parlare perfettamente l'inglese.
    E di logica ne hanno anche in sovrabbondanza, a mio parere. L'orario ne è un esempio lampante. Per indicare, che so, le 7.35, dicono: "Sono cinque minuti dopo la mezz'ora che manca alle 8" (stessa cosa con le 7.20, le 7.25 e le 7.40).

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    1. Aspettavo il tuo commento sul tedesco. Anche se non proprio tutti i tedeschi sanno l'inglese. Anzi. Però quando lo parlano lo parlano meglio dei francesi, indubbiamente.

      I francesi fanno anche ridere quando in inglese dicono thirteen hours (in francese treize heures) che in realtà sarebbe semplicemente 1pm.

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    2. nn volevo esagerare raccontando anche l'orario dei tedeschi. in veneto ci abbiamo anche fatto un modo di dire; "che ora xè? manca un quarto a manca vinti" che è una presa in giro dell'ora tedesca :-)

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  8. Io non commento. Questo commento "io non commento" non vale.

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