14 febbraio 2011

Amore, morte ed altri disastri

Segue da qui.



E' mattina. Pierluigi ha appena finito di fare colazione e sta, di nuovo, rigovernando. Mentre sta asciugando la tazza suona il campanello. Pierluigi va verso la porta ed alza la cornetta.

- Chi è?

Nessuna risposta. Guarda nello spioncino e, dopo essersi ritratto, rimane per un secondo pensieroso. Poi apre la porta. La Morte entra in casa con la falce d'ordinanza nella mano sinistra ed un giornale sotto l'altro braccio.

- Vedo che finalmente hai preso a cuore le sorti delle mie stoviglie.

Pierluigi nota il giornale.

- E anche quelle della politica italiana. E' il giornale di oggi?

- No è quello di domani.

Pierluigi ride come se quella della Morte fosse una battuta, ma nota il suo sguardo estremamente cupo e sofferente. Il giornale è effettivamente quello di domani.

- Che succede?

- Ho fatto un errore. Una cosa imperdonabile. Non era mai successo dall'inizio dei tempi. Non so cosa mi sia accaduto. Dove avevo la testa?

- Di che stai parlando?

La Morte apre il giornale e lo porge a Pierluigi, che legge ad alta voce.

-Incidente in montagna, muore omonimo del premier. Ironizzava sul suo nome ed era di sinistra.

Pierluigi guarda la Morte e poi guarda di nuovo il giornale.

- Vuoi dire che hai sbagliato a leggere sul tuo libro dei morti?

- Peggio. Molto peggio. Ho fatto morire la persona sbagliata.

Pierluigi rimane senza parole e così la Morte.

- Ma...

Si ferma a pensare prima di proseguire.

- E' per colpa mia? Per quello che è successo ieri sera? Per il bacio?

- Non dire sciocchezze.

Ma il tono della sua voce non è sprezzante come al solito. E' incerto.

- Ok.

Pierluigi fa una pausa.

- Però c'è un'altra cosa. Ci ho pensato stanotte. Sai, non sono riuscito a dormire. Passato l'entusiasmo per aver vinto un'altra volta una partita a scacchi con te, ho riflettuto. Proprio ieri sera mi hai detto che non si sconfigge due volte la Morte?

- Già.

- Già. Poi non sono neanche un gran giocatore di scacchi.

- Puoi dirlo forte.

Pierluigi sorride. E sorride anche la Morte. Pierluigi si avvicina di nuovo, ma lei lo ferma frapponendo la falce. Lui però la sposta, la prende per la vita e la bacia di nuovo.

- E adesso che succede?

- Adesso il Silvio Berlusconi che non era destinato a morire è morto e quello che era destiato a morire non è morto e vivrà per sempre.

Pierluigi apre le braccia sconsolato.

- Per sempre? Un incubo. Lo sapevo che sarebbe andata a finire così.

Poi fissa negli occhi la Morte.

- Comunque io intendevo chiedere cosa succede a noi.

E la Morte fissa negli occhi Pierluigi.

- Dipende da te. Cosa vuoi che succeda?

I due continuano a fissarsi negli occhi per un tempo indecifrabile. Alla fine Pierluigi fa un gesto di assenso con la testa.

And it was clear he couldn't go on
Then the door was open and the wind appeared
The candles blew then disappeared
The curtains flew then she appeared saying "Don't be afraid"
Come on baby...and he had no fear
And he ran to her...then they started to fly
They looked backward and said goodby...he had become like they are
He had taken her hand...he had become like they are
Come on baby...don't fear the reaper

4 commenti:

  1. Ho ascoltato la canzone solo dopo aver finito di leggere tutto il racconto. Bello. Ecco a cosa stavi pensando, e io che mi chiedevo chi fosse Pierluigi.

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  2. È Pierre-Louis, di madre bretone e padre guascone, italianizzato Pierluigi una volta rimasto in Italia dopo l'Erasmus.
    Non so
    È l'uomo medio
    È tutti noi
    Non esiste
    È una persona realmente esistente ma con un nome di fantasia
    È una persona realmente esistente che conserva il suo vero nome
    Sei tu
    Sono io
    È il mio coinquilino
    È Pierluigi, in sostanza.
    Buona serata

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