17 ottobre 2009

Matematica

Maledizione. Compito di matematica.
Io e la matematica non andiamo molto d'accordo. E forse non è neanche tutta colpa sua. D'altra parte non è facile andare d'accordo con me.
Ricapitoliamo un attimo la situazione. Sono in classe, seduto al mio banco. Guardo il mio foglio. E' bianco. Mordo la penna nervosamente come se il chiudere i denti attorno a qualcosa mi facilitasse il ragionamento.
Provo a scrivere qualcosa. Butto giù un paio di formule. Faccio due conti con la calcolatrice. Arrivo ad un risultato, ma non convince neanche me.
Guardo alla mia sinistra. Riccardo, il secchione. Capelli corti neri. Occhialini tondi. Immerso nei suoi conti non alzerebbe la testa neanche se suonasse la sirena antincendio. E poi la matematica non è certo il suo forte.
Guardo alla mia destra. Camilla, la timida. Capelli biondi mossi, occhi chiari. Sembra sempre che abbia la testa tra le nuvole. Sono convinto che i suoi genitori si sono sentiti ripetere un bel po' di volte la frase: "E' intelligente ma non si applica." Un classico.
Non che sia una fannullona, semplicemente ha altro per la testa. E' difficile dire cosa. Probabilmente il foglio del suo compito è pieno di disegni astratti fatti sovrappensiero piuttosto che formule matematiche.
Alza la testa dal foglio e guarda verso di me, come se si sentisse osservata. Mi sorride ed io le restituisco il sorriso. Scuoto la testa come per dire che non ho speranze contro lo studio di funzione del primo esercizio.
Ed è a questo punto che mi passa per la testa una delle mie pessime idee. Passa veloce, ma non abbastanza veloce perchè la ignori.
Allora le chiedo, il più sottovoce possibile, quanto le torna il primo esercizio. Non tanto perchè m'interessi davvero il risultato o il compito di matematica. Più che altro, semplicemente per rivolgerele la parola.
Non faccio in tempo neanche a finire la frase che sento qualcuno dietro di me chiamare il professore.
Mi giro. E' Daniele, il rompiscatole. Capelli ritti ingelatinati. Voce stridula e irritante. Ha la mano alzata. Il professore gli dà la parola. "Professore," dice "Francesco parla durante il compito di matematica."
Merda.
Getto lo sguardo verso il professore. All'improvviso tutti i suoni della classe sembrano ovattati e i colori sbiaditi. Vedo le immagini come se andassero al rallentatore.
Il braccio destro del professore si alza di trenta centimetri e poi si abbassa come una condanna fino a schiacciare il grosso pulsante rosso sulla cattedra.
Dannazione.
La luce rossa, posta sul soffitto sopra la cattedra, inizia a lampeggiare.
Lo sapevo che sarebbe finita così anche questa volta.
Tutti guardano verso di me. Chi con scherno, chi con rabbia. Riccardo con disprezzo. Mi giro verso Camilla. Sembra dispiaciuta. Allargo le braccia come per dirle: "Cosa ci posso fare?" Il professore scuote la testa.
S'iniziano già a sentire i passi pesanti che scuotono l'asfalto della strada. Il mio sguardo, a questo punto, è fisso fuori dalla finestra.
Aspetto. Non c'è altro che possa fare.
Quando vedo la proboscide muoversi fuori dalla finestra sono quasi sollevato. L'attesa è finita.
L'aula è al primo piano. Il professore non ha neanche bisogno di scendere in strada. Si alza e si dirige verso la finestra. La apre e guarda verso di me. Mi indica.
Rivolgendosi al poliziotto a cavallo dell'elefante dice: "Polizia del Karma, arrestate questo ragazzo. Ha parlato durante il compito di matematica."
Mi alzo e penso che la prossima volta mi devo almeno ricordare di portarmi dietro le pasticche contro il mal d'elefante.

4 commenti:

  1. uno dei miei incubi peggiori: la matematica. ho continuato a sognare per anni il compito di matematica della maturità..
    una delle mie canzoni preferite: kharma police. il mio gruppo preferito in assoluto: i radiohead.
    sì, direi che ci siamo, è veramente un bel post.. anzi, fico!

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  2. io invece me la sono sempre cavata bene con la matematica, al contrario del protagonista del racconto

    sapevo che ti sarebbe piaciuto

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  3. Ahahah, troppo forte!
    Io purtroppo non sono come te, sono come il protagonista del racconto!
    Per me la matematica è solo "una riproduzione meccanica di operazioni prive di significato" (ho letto anni fa questa frase su un libro, l' "eleganza del riccio" e me ne sono innamorata perdutamente!).
    ...per fortuna la mia relazione conflittuale con la matematica si è conclusa un po' di tempo fa!

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  4. Una volta ho preso 6- a un compito di mate. Era il 23 marzo. Compro la torta ancora adesso per festeggiare.

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