6 febbraio 2012

Le stagioni

C'era una volta una ragazza. 
Quando era arrabbiata tirava un forte vento di tramontana che le scompigliava i capelli e faceva turbinare il mondo intorno a lei. Quando la malinconia prendeva il posto della rabbia le foglie cadevano dagli alberi, danzando lentamente sotto la spinta di un vento leggero. I suoi periodi di tristezza si riflettevano in un cielo grigio accompagnato da una pioggerella sottile e incessante. A volte, durante brevi intervalli di tempo, era distaccata e priva di emozioni; durante quei periodi le giornate erano corte ed il freddo pungente. Quando il distacco lasciava il posto alla rassegnazione, il clima diventava ovattato, le nuvole grigie lasciavano cadere un'abbondante nevicata e tutto diventava bianco. Poi però succedeva la ragazza che s'innamorasse e allora le temperature tornavano miti, i raggi del sole si facevano spazio tra le nuvole, i fiori sbocciavano e la natura si riempiva di colori. Un caldo afoso ed un sole abbagliante erano la diretta conseguenza del suo struggimento. La passione arrivava a folate e portava con se un vento accompagnato da nuvole che scaricavano un temporale fragoroso, illuminato da lampi e scosso da tuoni. E, appassionata, la ragazza era felice e allora dopo il temporale uno splendido arcobaleno solcava il cielo rasserenato.
Tale era la meraviglia che questa ragazza suscitava nella Natura che questa decise di plasmare i propri cicli sulle di lei emozioni e sui di lei sentimenti. E fu così che nacquero le stagioni.

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