20 marzo 2011

Energetica

Tutto quello che segue non è uno studio di settore, ma solo calcoli approssimativi. Spero però che rendano l'idea.
Tanto per iniziare, il nucleare inquina (in senso classico, cioè emissione di gas serra o come si vogliono chiamare) meno del solare.

Fig.1 Fonte: Wikpedia.com

Ovviamente è estremamente più pericoloso in caso di malfunzionamento e poi produce scorie radioattive, che prevedono un ciclo di smaltimento di centinaia o migliaia di anni. Il termoelettrico, d'altra parte, produce gas inquinanti a gettito continuo.
Il problema del solare, per esempio, è che si tratta di una fonte di energia a bassa densità di potenza (vuol dire che per produrre molta energia c'è bisogno di molto spazio). Supponendo per assurdo un'efficienza del 100% (cioè tutta la potenza solare incidente sul pannello viene convertita in elettricità) per far fronte al fabbisogno mondiale di elettricità (vedi Fig.2) sarebbe necessario (prendendo il valore medio di densità di potenza incidente sulla terra di 170W/m^2, vedi Fig.3) una superficie di pannelli equivalente all'intero Portogallo.

Fig.2 Fabbisogno energetico mondiale

Fig. 3 - Densità di radiazione solare media

Un'efficienza del 100% è un limite teorico (attualmente l'efficienza del fotovoltaico è intorno all'8%, auspicabilmente migliorabile con la ricerca), così come ovviamente teorica è una centrale solare con pannelli disposti senza soluzione di continuità uno accanto all'altro (sarà necessario spazio per le infrastrutture e spazio tra un pannello e l'altro o tra una fila di pannelli e l'altra).
Guardando la situazione attuale, prendendola come esempio, la tristemente famosa centrale di Fukushima si estende su 860 acri ed ha una capacità di 4700MW. La centrale fotovoltaica di Sarnia (Canada), una delle più grandi al mondo, ha una capacità di 80MW e si estende su 950 acri. Vuol dire che per pareggiare la centrale di Fukushima ci vorrebbe una centrale fotovoltaica che si estende per 80 volte circa l’estensione della centrale di Fukushima. La più grande wind farm del mondo, in Texas, ha una capacità di 780MW ed è composta da 627 pale eoliche. Per pareggiare la centrale di Fukushima ce ne vorrebbero circa 3700 di pale eoliche.
In conclusione, dando per scontato che è cosa buona e giusta puntare sulla ricerca e lo sviluppo delle energie rinnovabili, a causa dell'enorme fabbisogno di energia (in continuo aumento fra l'altro) e delle intrinseche limitazioni di energie come il solare e dell'eolico, è difficile immaginarsi che queste siano sufficienti su scala globale. Questo volevo dire citando la Hack. Io non sono un fan del nucleare, ma neanche del termoelettrico. Una soluzione è rivedere il futuro riducendo i consumi. Ma quanto è realistico? E Cina, India, Brasile e compagnia sarebbero d'accordo? E allora è meglio puntare, per dove non arrivano le rinnovabili, sul termoelettrico o sul nucleare?

4 commenti:

  1. una mia amica studia ingegneria nucleare, quindi sento spesso parlare dei vantaggi di questo tipo di energia e anche dei rischi che si corrono con le altre modalità di produzione (carbone in primis). il fatto è che la contaminazione radiattiva è così repentinamente letale e irreversibile rispetto magari agli altri tipi di inquinamento atmosferico (che son certo dannosi, ma come dire, li senti meno nell'immediato), che finisco per propendere più per il no al nucleare. per non parlare poi della sfiducia che ho verso l'attuale classe politica (centrale e locale), il così alto tasso di corruzione, la presenza tanto capillare delle organizzazioni che speculano sui rifiuti tossici, sul rispetto delle normative per l'esecuzione di certi lavori... e visto che nel nostro paese non c'è esperienza diretta nel settore, abbiamo noi ingegneri o esperti davvero competenti e competitivi in materia? e per non parlare poi del fatto che una centrale nucleare diventa subito obiettivo sensibile... insomma un insieme di rischi in più che il nostro paese, a mio avviso, non può permettersi di correre.

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  2. veramente la contaminazione non è repentinamente letale (a Chernobyl "repentinamente" ne sono morti una trentina solamente, nessuno a Fukushima che io sappia) e i problemi maggiori sono a lungo termine, perchè le radiazioni rimangono per tempi lunghissimi e si possono ripercuotere anche sulle generazioni successive

    il mio non è un discorso riguardante l'italia, ma su scala globale
    comunque il nucleare ce l'hanno paesi più corrotti o meno sviluppati dell'italia, ce l'ha anche il belgio (ne ho una a 50km da casa) che è tutto dire

    insomma il discorso "in italia no" sembra un po' nimby

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  3. è vero, ancora non ci sono morti, ma futoshi toba, il 59enne che si è offerto volontario per controllare di persona le condizioni del reattore 4 della centrale di fukushima probabilmente non uscirà vivo dall'ospedale dove è ricoverato. (gli altri operai che hanno lavorato alla centrale in questi giorni non sono in condizioni molto migliori).

    parlo dell'italia perché vivendoci ne conosco meglio la cultura e i problemi. ma questo non significa che sia favorevole al nucleare altrove!

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  4. ma si tratta comunque di numeri ristretti
    quello che intendevo dire è che i danni il nucleare semmai li fa a lungo termine

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