18 marzo 2011

Nucleare

Faccio mie le parole di Margherita Hack:
Più che me, dovrebbero consultare Carlo Rubbia, è lui il vero esperto. Io dico solo che anche il fuoco è pericoloso perché incendia le foreste. A questo punto, se diciamo no, dobbiamo rinunciare al progresso e ridurre il fabbisogno di energia

4 commenti:

  1. Mah. C'è rischio e rischio, tutto sta nel tirare fuori più vantaggi dei possibili rischi. Io non ho una posizione netta sul nucleare. Tendenzialmente sono contraria. Primo, vorrei un mondo che si regge sulle rinnovabili, anche a costo di fare qualche sacrificio e rimodellare il nostro tenore di vita; secondo, c'è questo problema delle scorie radioattive che non mi è mai stato spiegato in modo convincente. Non si tratta però di un no senza appello. A determinate condizioni, appunto se mi si dimostra che il gioco vale la candela, dico di sì. Quello a cui sono nettamente contraria, è il nucleare oggi in Italia, sia per ragioni geografiche e geologiche (un paese così a rischio sismico o idrogeologico non mi dà affatto sicurezza), sia per ragioni "sociali" - una lunga lista, volendo ridurre all'osso cito solo la pressapocheria italiana. Mi da fastidio, comunque, il fatto che il dibattito sul nucleare sia fortemente ideologizzato, e che ne venga fuori l'impressione che tutti giochino per sè e non per il paese. Sia chi non lo vuole, sia chi lo vuole per motivi politici, per slogan, per avere il consenso, senza che ci sia un piano pronto, tecnici preparati, un'idea di futuro. Riguardo a quello che è successo in Giappone penso sia sbagliato giudicare sull'onda dell'emozione, però è anche sbagliato non tenere in conto che in un paese tecnologicamente all'avanguardia è successa una cosa del genere, e non per incompetenze varie, ma perché è un problema insito nella soluzione nucleare. Magari in modo facilone, ma mi sono chiesta cosa sarebbe successo in Italia. Ora come ora, voto NO e spero anche che vinca.

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  2. In questa età di mezzo in cui ci ritroviamo a vivere qualsiasi imbecille si sente in dovere di dire la sua opinione. Non solo quando sa di essere nel torto ma porta avanti interessi economici/politici/di prestigio, ma anche quando non ha la più pallida idea di quello di cui sta parlando.
    Io sull'argomento sono l'ultimo degli stronzi, non saprei dire se le energie rinnovabili basterebbero da sole al nostro enorme fabbisogno, non saprei dire se oggi noi nuclear free inquiniamo meno dei paesi nuclearizzati, non saprei dire nemmeno quanto ci metteremmo in italia a costruire una centrale nucleare, probabilmente dei secoli.
    Io dico boh al nucleare, ma sì a margherita hack.

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  3. il problema è che difficilmente potranno far fronte da sole al fabbisogno energetico mondiale

    ammettendo per assurdo che i paesi sviluppati siano pronti a sacrificare parte del loro tenore di vita (io potrei essere d'accordo con te, ma quanti altri?), come la mettiamo con i paesi in via di sviluppo e con quelli che ancora devono svilupparsi?

    non tutta l'italia è sismica (sardegna, piemonte, lombardia, puglia non sono zone sismiche per esempio) e una centrale nucleare ce l'ha perfino la romania (l'italia è meno affidabile anche della romania?)

    comunque il dibattito sul nucleare non è necessariamente locale (l'italia), ma globale
    singoli paesi possono farne a meno, ma l'umanità?

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  4. ho la netta sensazione che qui nessuno abbia interesse ai bisogni dell'umanità. i politici che prendono decisioni di questo genere, meno che mai. ci sono interessi economici in gioco, equilibri di potere, ma non certo il benessere dell'UMANITA'. se si pensasse al bene dell'umanità si sfrutterebbero al massimo le risorse da cui ricavare energia pulita, e si investirebbe nella ricerca per trovare soluzioni sempre più efficaci. con il nucleare si crea energia ma si creano anche scorie letali che puoi sotterrare quanto vuoi, ma non distruggere. ci scaldiamo noi, ma le generazioni future?

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