14 febbraio 2010

Syntagma


E' sera e la piazza è gremita di gente. Brulica. Persone sui marciapiedi delle strade che la circondano. Persone intorno alla fontana al centro della piazza e sotto gli alberi che si trovano ai suoi lati. Persone nei caratteristici caffè all'aperto. Turisti ed autoctoni. Autoctoni e turisti.
In un angolo vedo una cabina telefonica. So quello che devo fare. Ci entro e compongo il 112.
- C'è una bomba in Syntagma Square. E' avvolta in una carta da pacchi marrone. Esploderà fra mezz'ora. - dico alla cornetta e riattacco immediatamente.
A questo punto non mi rimane che aspettare il corso degli eventi.  Mi metto a sedere in un caffè della piazza ed ordino un succo d'arancia. Passano pochi minuti ed inizio a vedere alcuni poliziotti che si aggirano per la piazza. S'iniziano a sentire anche le prime sirene in lontananza. Le sirene si moltiplicano con il passare dei secondi ed una moderata agitazione si diffonde. Pago, mi alzo e mi dirigo verso la parte bassa della piazza.
Le strade di accesso sono bloccate da volanti della polizia che impediscono alle auto ed ai pedoni di passare. Molti degli astanti sono impegnati in fitte conversazioni tra di loro o con faccia interrogativa si rivolgono alle forze dell'ordine. Si sta formando un cordone di sicurezza intorno alla piazza. Proprio mentre sto per attraversarlo, i poliziotti che perlustravano la piazza iniziano a fare ampi gesti alla gente. Stanno dicendo alla gente di allontanarsi.
Tutto si svolge con ottima coordinazione e nessuno si fa prendere dal panico. Non pare neanche di essere in un paese del sud dell'Europa. Sembra quasi che siano abituati a situazioni del genere. In pochi minuti la piazza è completamente sgombra.
Io mi trovo all'imbocco della strada pedonale che si dirige verso Monastiraki e guardo verso Syntagma. Quello che vedo è esattamente come me lo aspettavo. La piazza senza un'anima viva, gli alberi che fanno da cornice e il palazzo del parlamento sullo sfondo in cima alla scalinata. Il suo color oro spento è illuminato dalla luna che lo sovrasta. Gli zampilli d'acqua della fontana sono l'unica cosa che si muove al di là del cordone di polizia.
Tutto è perfetto. Tiro fuori la macchina fotografica, inquadro la scena e scatto una foto. Poi, soddisfatto, mi volto e m'incammino sulla strada pedonale, lasciandomi la piazza alle spalle.

Nessun commento:

Posta un commento