15 gennaio 2013

Filippo Simeoni

Leggo della confessione che Lance Armstrong avrebbe rilasciato in un'intervista ad una televisione statunitense.  Io l'ho sempre detto che avesse vinto i sette Tour de France con l'aiuto del doping. Ma in questo post si parla di un altro ciclista. Filippo Simeoni.
Nel 2003 Simeoni confessò che il famigerato dottor Ferrari l'aveva introdotto  nel mondo del doping e gli aveva prescritto l'uso di sostanze come l'EPO. In quel periodo il dr. Ferrari seguiva anche Lance Armstrong. Quest'ultimo accusò Simeoni di essersi inventato tutto, di essere un bugiardo patologico.
Durante la diciottesima tappa del Tour de France del 2004, Simeoni, mai stato in lotta per la vittoria del Tour e di nessun pericolo per Armstrong dal punto di vista sportivo, tentò di andare in fuga con altri corridori. Lance Armstrong in persona, in maglia gialla e ad un passo dalla vittoria del suo sesto Tour, scattò per andare a riprendere Simeoni. Con la maglia gialla nel gruppetto, la fuga non avrebbe avuto speranza di riuscire. Simeoni fu quindi costretto a desistere dalla fuga in modo da lasciare agli altri attaccanti la possibilità di proseguire fino al traguardo. Un atto di arroganza mai visto, a mia memoria, nel mondo del ciclismo. 
Oggi è il giorno di Filippo Simeoni. Che ha sbagliato, ha pagato per i suoi errori e per aver confessato i suoi errori ha dovuto subire il bullismo arrogante di uno pseudocampione. Davide contro Golia. Ci sono voluti quasi dieci anni, ma alla fine Golia è caduto.


10 commenti:

  1. Massima stima per coloro i quali si tiran fuori da un meccanismo distorto creato dal sistema per generare i nuovi "vincenti".
    Un bel modo per sovvertire.
    Rientra, come esempio, nel mio pensiero del: entra nel sistema, sondalo, approfondiscilo e minalo dall'interno colpendo i suoi punti deboli.
    Ebbravo Simeoni!
    Comunque il ciclismo continuerà sempre a raccapricciarmi +_+

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    1. Mi sa che mi son dimenticato di dire che Simeoni s'è tirato fuori una volta che è stato beccato, non di sua spontanea volontà. In ogni caso, dopo, non ha fatto l'omertoso (come è consuetudine nel ciclismo) ed è andato contro i mulini a vento.

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    2. Un dettaglio non di poco conto, direi.
      Allora ritiro tutto e confermo solo che il ciclismo mi raccapricca +_+

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    3. A dir la verità non sono sicuro se sia stato beccato o abbia testimoniato contro Ferrari di sua spontanea volontà, facendo coming out. Pensavo la prima, ma andando a leggere un po' in giro non ho trovato riscontri.

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  2. Steal scusa io non conosco bene le tattiche/regole del mondo del ciclismo, non ho capito perchè Simeoni "fu costretto a desistere",o magari non ho capito qualche passaggio

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    1. Perchè era tallonato da Armstrong (nella volata l'italiano era con altri sei ciclisti), che non avrebbe desistito finchè non avesse fatto lo stesso Simeoni. La sola presenza di Armstrong ha costretto il resto del gruppo a seguire il farabutto texano, rendendo vani gli sforzi di fuga degli altri sei ciclisti, che non avrebbero mai potuto farcela. Per non compromettere la loro fuga, Simeoni ha desistito. Ricordo ancora il gesto di Armstrong: "zip your mouth", ricordo gli insulti e gli sputi che Simeoni ricevette, e non solo da Armstrong. La cosa divertente è che al tempo ero "costretto" a vedere il ciclismo dalla mia famiglia, e lo detestavo. Ora è uno sport che mi intriga parecchio.
      Per fortuna il ciclismo non riguarda la vittoria, ma la passione, il sudore, il sangue che si lasciano sulla strada. Per ogni Lance Armstrong ci sono centinaia di ragazzi e ragazze squattrinati, spompati, mezzi morti che rappresentano questo sport.
      Long may you lose, Lance.

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    2. Esatto. Con Armstrong in fuga, tutto il gruppo si sarebbe scatenato per andarli a riprendere e la fuga sarebbe fallita. Armstrong, per lasciare andare la fuga, pretese che Simeoni desistesse insieme a lui.

      Ps.
      Molti dei ragazzi squattrinati e spompati si dopano anche per arrivare primi alla corsa amatoriale e vincere un prosciutto.

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    3. Può essere che sia così (io parlo dal mio comodissimo divano, non sono nemmeno un ciclista della domenica); però volevo dire che la bellezza del ciclismo sta nel fatto che bastino una bicicletta ed una strada, a prescindere da gare o premi, per correre.
      Ma è così diffuso sto doping? Pure alla corsa per la salciccia? (Chiedo seriamente, non lo so).

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    4. Non è qualcosa che so per esperienza diretta. Riferisco quello che mi ha detto un mio amico che ha fatto ciclismo molto amatorialmente e che conosce qualche professionista.

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