L'Italia: popolo di santi, poeti, navigatori e populisti.
Le elezioni amministrative si avvicinano e l'eco della campagna elettorale arriva fino a mille kilometri di distanza. Nell'ultima tornata elettorale, le amministrative e regionali dell'anno scorso, un nuovo fenomeno è apparso sulla scena politica italiana: il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Un
breakthrough sfolgorante che ha sfiorato il 10% in alcuni comuni e che ha eletto una quarantina di rappresentanti [
1]. Uno dei mantra principali del movimento è la partecipazione diretta dei cittadini, la democrazia dal basso e l'antipartitocrazia. Fra gli slogan è facile trovare: "Basta ai politici di professione" [
2]. Oppure: "La sovranità appartiene al popolo" [
3]. L'Italia è il paese dell'amnesia per antonomasia, dove gli elettori non hanno memoria di quello che gli eletti o i candidati hanno detto o hanno fatto in passato. E allora facciamo un quiz. Indovinate chi ha detto:
- I politici sono persone che non hanno mai messo piede nel mondo del lavoro, sono persone che hanno solo chiacchierato nella loro vita e non combinato niente altro che prendere i soldi dai cittadini
- [...] un muro rappresentato da tutti quei politici di professione e di lungo corso che sono relitti del passato
Grillo o i grillini? Anche. Invece di relitti del passato, giusto la settimana scorsa ha parlato di morti. Ma quelle che ho citato io sono parole del nano in persona. Sì proprio lui. Sua emittenza Silvio Berlusconi. Populista uno e populista l'altro. Non è sufficiente per tenersi a milioni di anni luce di distanza da Grillo? E allora andiamo nel dettaglio. La sovranità che appartiene al popolo è una cazzata. L'Italia non è una democrazia diretta è una democrazia parlamentare rappresentativa. La costituzione non recita: "La sovranità appartiene al popolo", come Grillo sostiene. La costituzione recita: "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". Cioè il popolo, in teoria, elegge i propri rappresentanti in parlamento e a loro delega la sovranità.
La lotta contro i politici di professione è una cazzata ancora più grande. Un'altra faccia della mediocrità al potere, per cui tutti possono fare tutto. Un professionista è una persona competente che ha esperienza nel campo ed è qualificata per quel lavoro. Vi fareste curare da un medico estemporaneo? Fareste progettare un ponte da qualcuno prestato alla professione? Fareste giocare in serie A dei giocatori di calcio dilettanti? No? E allora perchè questo non deve valere per la politica? Perchè la politica è una cosa semplice come ha detto Beppe Grillo in un video messaggio a Santoro? E allora tenetevi le Nicole Minetti, i Trota, gli Scilipoti e compagnia cantante. Scrivendo video-messaggio mi è venuto in mente un altro quiz. Indovinate chi è l'altro che parla per video-messaggi senza accettare contradittorio. Esatto proprio lui. E allora mi pare chiaro che votare Grillo è come votare Berlusconi. Entrambi rappresentanto la pancia degli italiani. Qundi, diciamolo, la parte peggiore. Quello che ci vuole all'Italia è un partito che rappresenti la testa. Anzi, un'intera classe dirigente che rappresenti la testa degli italiani. Che sia migliore dell'italiano medio. Che faccia da esempio positivo. Che trascini l'Italia e gli italiani verso l'alto e non che si appiattisca verso il basso. Che indichi la strada agli italiani e non che li segua e si confonda tra di loro. Che dica loro quello che è giusto e non quello che vogliono sentirsi dire. Che li sferzi, non che li rassicuri.
Utopia, probabilmente. Niente di nuovo sul fronte italiano.
ps. Mentre leggevo un po' in giro per scrivere questo post ho letto [4] che Giovanni Favia, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, versa buona parte del proprio stipendio al movimento. Che mi sembra il non plus ultra della partitocrazia. Una cosa del genere la fanno i Memores Domini di Comunione e Liberazione. E ho detto tutto.