I treni sono strani. Se da un lato sono troppo lenti per essere un mezzo veloce di spostamento e troppo veloci per permetterti di assaporare veramente il paesaggio, dall'altro ti riservano spesso eventi improbabili che utilizzando altri mezzi di trasporto, per esempio l'aereo, non potrebbero mai capitare.
Dieci giorni fa ho preso un Intercity per andare da Bologna a Firenze. Il treno, poi, proseguiva per Roma e Napoli. Sul mio biglietto è segnato un posto nell'ottavo vagone, l'ultimo. Anzi il primo, considerando il senso di marcia del treno. Salgo sul settimo e mi faccio avanti con difficoltà, facendo slalom tra persone e valigie. Alla fine riesco ad arrivare a quello che penso sia il mio vagone. Mi metto a cercare il mio posto, il centoquattordici. Il problema è che i numeri iniziano dal cento e vanno a scendere. Sono spaesato e senza occhiali, vago per il corridoio guardando e riguardando i numeri dei posti. Alla fine, sconsolato, mi siedo nel primo posto libero. Quando vedo il controllore gli faccio presente la situazione. Dice che in effetti il posto centoquattordici non esiste, che questo è un vagone nuovo e i numeri sono diversi, ma non è che ce ne sono di meno e che comunque il posto a caso l'ho scelto bene e posso restarci. Non è che il discorso mi torni perfettamente, ma mi accontento di non dover traslocare.
Nel frattempo una ragazza un po' scombussolata, come se fosse salita sul treno di corsa, prende il posto davanti a me. L'aiuto a mettere la valigia nel vano sopra le nostre teste, mentre lei fa vedere il biglietto al controllore che è costretto a darle una brutta notizia. E' salita sul treno sbagliato. La destinazione è giusta, Napoli. Ma il treno è sbagliato. Ha una prenotazione per il Frecciarossa ed è salita sull'Intercity. Invece che alle nove di sera arriverà a destinazione a mezzanotte.
Per finire arriva un ragazzo in cerca del suo posto che non si è accorto di essere nell'ottavo vagone mentre il suo è nel terzo, dall'altra parte del treno, che quando arriverà a sedersi sarà già quasi tempo di scendere.
Tutto questo nei primi dieci minuti, poi il resto del tragitto è stato tranquillo. Ma al momento di scendere ero dispiaciuto. E' stato un po' come se fossi uscito dal cinema prima che il film finisse.
Nel frattempo una ragazza un po' scombussolata, come se fosse salita sul treno di corsa, prende il posto davanti a me. L'aiuto a mettere la valigia nel vano sopra le nostre teste, mentre lei fa vedere il biglietto al controllore che è costretto a darle una brutta notizia. E' salita sul treno sbagliato. La destinazione è giusta, Napoli. Ma il treno è sbagliato. Ha una prenotazione per il Frecciarossa ed è salita sull'Intercity. Invece che alle nove di sera arriverà a destinazione a mezzanotte.
Per finire arriva un ragazzo in cerca del suo posto che non si è accorto di essere nell'ottavo vagone mentre il suo è nel terzo, dall'altra parte del treno, che quando arriverà a sedersi sarà già quasi tempo di scendere.
Tutto questo nei primi dieci minuti, poi il resto del tragitto è stato tranquillo. Ma al momento di scendere ero dispiaciuto. E' stato un po' come se fossi uscito dal cinema prima che il film finisse.
visto che non sono poi così "brutti" i treni?!:)
RispondiEliminachissà magari senza neanche saperlo a Bologna eravamo sullo stesso treno:D
non ho detto brutti, ma o troppo lenti o troppo veloci
RispondiEliminaquante cose assurde sono successe sul tuo treno? perchè se non ne è successa nessuna allora non era lo stesso treno
di solito succede sempre qualcosa di particolare..di assurdo non mi pare.
RispondiEliminaNo, probabilmente non era lo stesso treno!ma mi piace fantasticare:)
non dirlo a me
RispondiEliminaio sono campione europeo e mondiale di fantasticazioni