27 giugno 2010

(500) giorni del nemico


L'esportazione della lotta contro il nemico negli altri blog è fallita miseramente. Il nemico avrà vinto quella battaglia, ma la guerra non è finita. La guerra va avanti. A costo di combatterla da solo.
La nuova battaglia si combatte su una commedia romantica-ma-anche-no. Il titolo inglese è (500) Days of Summer. Summer è il nome della protagonista femminile nella versione originale. Già. Nella versione originale. Perchè questa volta l'omino che traduce i titoli dei film in italiano non si è limitato a storpiare il titolo. Ha messo le sue sporche mani anche nei nomi dei personaggi. Evidentemente per dare forza al suo impulso di dover cambiare il titolo, stravolgendolo. Così Summer diventa Sole nella versione italiana. E un personaggio minore, ma importante, da Autumn diventa Luna, perchè una volta che inizi a cambiare una cosa in un insieme strutturato poi i cambiamenti si ripercuotono a valanga.
E per quale motivo? Il solito. Far sembrare il film quello che non è. Ancora una volta basta osservare i poster o, in questo caso, anche le tagline della versione originale e di quella italiana.
This is not a love story. This is a story about love.
A volte innamorarsi è lo sbaglio migliore che si possa fare.
Suppongo che non sia necessario dire che quella italiana non ha nulla a che vedere con il film.

6 commenti:

  1. Condivido a pieno, omino traduttore bast***o!
    Ste

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  2. Ecco perchè vedo i film in versione originale, compreso questo!

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  3. I have absolutely no idea what your thoughts on the movie are, since my Italian's kind of 'rusty', but I loved (500) Days of Summer beyond measure! I've seen it five times now. The way it's been told made me think of Amélie a bit (or a lot). Good music too.

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  4. Degli ultimi, tra i film idioti, c'è anche: "Piacere, sono un po' incinta" che in inglese è "The back-up plan".
    Che ca@@o di titolo è: piacere sono un po' incinta???

    Disgusto&fastidio.

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  5. Vorrei conoscere l'omino che traduce i titoli in italiano. Potrei essere violenta con lui, lo ammetto. Ma sarebbe per una giusta causa!
    Quando nei cinema era in programmazione "Se mi lasci ti cancello", io non andai a vederlo. Indovinate perché? Perché l'omino aveva colpito ancora: aveva storpiato il titolo a tal punto da far sembrare il film una di quelle commediole americane da quattro soldi da vedere con un pacco di patatine (da sputare ridendo) e una birra (da non sprecare, per carità!). Che amarezza.

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