27 gennaio 2014

Sulla legge elettorale: dal porcellum allo stercorarius

Non mi piace la legge elettorale Renzi-Berlusconi. Non perchè sia stata ideata dalla strana coppia. Peggio ancora della legge elettorale è Fassina che si vergogna per Renzi dell'incontro, ma non si è vergognato del posto di sottosegretario (da lui tanto agognato) di un governo sostenuto anche da Berlusconi. Ma questo è un altro discorso.
Non dico che la legge elettorale debba essere universalmente valida, ma dovrebbe essere almeno qualcosa che abbia un senso che trascenda la strettissima attualità. Il porcellum fu ideato dal centrodestra per far perdere il centrosinistra anche nel caso avesse vinto, come sembrava assai probabile. Questa nuova legge elettorale ha lo scopo di limitare l'influenza dei piccoli partiti e di tenere a bada i 5 Stelle (per quanto mi dispiaccia dare ragione a Grillo & C). Vale la pena ricordare che il porcellum si rivoltò contro il PdL visto che fu proprio quello a condannarli all'opposizione per una manciata di voti.
Questa legge elettorale è come lo stercorario, razzola un po' di merda qua e un po' di merda là e la appallottola assieme. Un po' di maggioritario, un po' di proporzionale, un po' di collegi uninominali (ma con più nomi), un po' di doppio turno, un po' di liste bloccate, un po' di coalizioni, un po' di bipartitismo. Tutto quello che serve nell'immediato a quelli che pensano di poter vincere per poter far perdere gli altri il più possibile.
Tanto per cominciare, a mio modestissimo parere, in una democrazia parlamentare dove, giustamente, non c'è il vincolo di mandato, il rappresentante deve essere eletto direttamente all'elettore. Quindi le uniche due possibilità costituzionali dovrebbero essere (1) le preferenze oppure (2) i collegi uninominali. Quindi le liste bloccate già squalificherebbero questa legge. Anche tutti questi premi di maggioranza (18%) e sbarramenti di coalizione (5%) sono una grandissima vaccata. Un caso estremo, di studio, anche se attualmente improbabile:
  • coalizione centro-sinistra 36%
    • PD 20%
    • SEL 4%
    • PSI 4%
    • IDV 4%
    • altri CSX 4%
  • coalizione centro-destra 34%
    • FI 22%
    • NCD 5%
    • Lega 5%
    • Fratelli d'Italia 2%
  • M5S 25%
  • altri + nulle 5%
Il PD col 20% dei voti avrebbe 340 deputati, ovvero il 54% degli eletti. Nessun altro partito della coalizione sarebbe rappresentato in parlamento perchè non raggiungerebbe la soglia necessaria. Il M5S avrebbe 123 seggi pur essendo il partito di maggioranza relativa. Silvio se ne tornerebbe a casa con 115 deputati, un terzo del PD, pur avendo preso un 2% in più. Alla Lega e ad Alfano andrebbero 26 seggi ciascuno, come contentino. Da notare che se la i partitini del centrodestra finissero appena sotto il 5%, i loro 52 seggi andrebbero a Forza Italia che avrebbe più seggi di Grillo pur avendo preso meno voti ed avendo perso entrambi le elezioni.
Fra liste bloccate e premio di maggioranza, alla fine siamo sempre dalle parti del porcellum. Forse anche peggio. Da notare che un sistema semi-proporzionale con premio di questo tipo esiste solo a San Marino e in Grecia, da quello che ho potuto capire. Mentre le liste bloccate in un sistema parlamentare esistono solo in Spagna, Sud Africa e Israele. L'accoppiata delle due cose solo in Italia.
Eppure, in teoria sarebbe semplice. Preferisci la governabilità? Maggioritario con collegi uninominali. Preferisci la rappresentanza? Proporzionale senza troppi fronzoli.

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