Ieri ho finito di leggere Neuromante e malgrado sia piuttosto lontano dall'essere fra i libri migliori che ho letto (anche solo fra quelli di quest'anno) sento l'irrefrenabile desiderio di esprimere, anche qui, la mia opinione al riguardo.
Per chi non lo sapesse, Neuromante è il primo romanzo dello scrittore americano William Gibson nonché la pietra miliare del genere cyberpunk. Molto in breve, la storia del libro tratta di Case, un hacker in rovina e sull'orlo dell'autodistruzione, che viene reclutato per compiere un colpo imponente per conto di qualcuno di misteriosoin un gruppo composto da una killer implacabile, un colonnello di ghiaccio e da un tizio capace di materializzare tramite ologrammi i suoi pensieri.
La prima ed inevitabile considerazione che bisogna fare su questo libro riguarda il lessico. Leggere Neuromante equivale a leggere un libro in una lingua straniera che conoscete abbastanza bene per capire il senso di quello che leggete, ma non sufficientemente bene per cogliere il significato di tutte le parole che leggete e delle loro sfumature. Ho avuto la stessa impressione di leggera confusione che mi genera leggere un libro scritto in francese, per esempio. L'insieme di termini futuristici o futuribili che Gibson ha utilizzato e si è inventato per scrivere questo romanzo rende la lettura poco scorrevole tanto che a volte ho avuto difficoltà a capire esattamente cosa stesse accadendo.
E qui si arriva all'altro punto debole del libro. Qual è la trama? Oltre le poche righe di premessa che ho scritto qui sopra, non si capisce dove il libro vada a parare. Tanto rumore per nulla, mi viene da dire, una volta portata a termine la lettura.
La prima ed inevitabile considerazione che bisogna fare su questo libro riguarda il lessico. Leggere Neuromante equivale a leggere un libro in una lingua straniera che conoscete abbastanza bene per capire il senso di quello che leggete, ma non sufficientemente bene per cogliere il significato di tutte le parole che leggete e delle loro sfumature. Ho avuto la stessa impressione di leggera confusione che mi genera leggere un libro scritto in francese, per esempio. L'insieme di termini futuristici o futuribili che Gibson ha utilizzato e si è inventato per scrivere questo romanzo rende la lettura poco scorrevole tanto che a volte ho avuto difficoltà a capire esattamente cosa stesse accadendo.
E qui si arriva all'altro punto debole del libro. Qual è la trama? Oltre le poche righe di premessa che ho scritto qui sopra, non si capisce dove il libro vada a parare. Tanto rumore per nulla, mi viene da dire, una volta portata a termine la lettura.
Voglio mettere in chiaro che il libro offre diversi spunti interessanti (per esempio la visione che propone delle multinazionali). In più, non va sottovalutato l'indubbio debito di riconoscenza che una grossa parte di fantascienza gli deve (è indubbiamente il babbo di Matrix, Strange Days e di un sacco di altra roba). Per non parlare della visione di un mondo (il cyberspace) che trenta anni fa era ancora lontanissimo dal realizzarsi (la pervasività di internet). Ma questi spunti, questo sfondo, restano orfani dell'assenza di trama e vengono offuscati dalla osticità dello stile.
In conclusione, un libro visionario e dagli indubbi meriti, ma molto lontano da essere un capolavoro, anche confinandolo nel proprio genere. Questo non vuol dire che non valga la pena di leggerlo, ma essendo consapevoli che possa risultare indigeribile.
In conclusione, un libro visionario e dagli indubbi meriti, ma molto lontano da essere un capolavoro, anche confinandolo nel proprio genere. Questo non vuol dire che non valga la pena di leggerlo, ma essendo consapevoli che possa risultare indigeribile.