8 maggio 2014

Streisand Effect

Visto che nel post precedente ho accennato allo Streisand Effect per quanto riguarda il tentativo di censura di alcuni libri, mi sembra giusto dedicare un post per spiegare questo termine.
Lo Streisant effect è quel fenomeno per cui il tentativo di nascondere o censurare un'informazione provoca l'effetto contrario di una incontrollata sovraesposizione mediatica (spesso grazie alla diffusione virale su internet).
Il nome deriva proprio dalla famosa Barbara Streisand. Nel 2003 un fotografo fece numerosi scatti aerei (da un elicottero) della costa californiana per documentare anno dopo anno l'erosione in atto. Una delle dodicimila fotografie, la 3850, riprendeva, tra le altre cose, la immensa villa della Streisand.


Appena la foto fu messa online, gli avvocati della cantante intimarono il fotografo di rimuoverla perchè violava la privacy della loro assistita, oltre ad essere una minaccia per la sicurezza della stessa. In seguito al rifiuto, intentarono una causa per 50 milioni di dollari.
Prima della causa, l'immagine 3850 era stata visualizzata solo 6 volte (almeno due delle quali dagli avvocati della Streisand). Il mese successivo, in seguito alla pubblicità derivante dalla causa, le visite furno centinaia di migliaia. Gli avvocati, oltre ad aver perso la causa, hanno ottenuto l'effetto opposto a ciò che avrebbero voluto (e spero che abbiano anche perso il lavoro perchè hanno svolto nel peggiore dei modi gli interessi della loro assistita).
Il termine è stato coniato dal fondatore del blog Techdirt Mike Masnik in un post del Gennaio 2005 che riguardava il tentativo di alcune aziende di far rimuovere il loro nome dal sito Urinal.net che mostra foto di cessi (?!):
Quanto tempo ci vorrà prima che gli avvocati capiscano che il solo atto di cercare di reprimere qualcosa che è online e che non è di loro gradimento è probabile che faccia in modo che cià che la maggior parte della gente non vedrebbe mai e poi mai sia visto da un sacco di persone? Chiamiamolo Streisand Effect.

5 maggio 2014

Karma police arrest this kid, he reads a book

The Absolutely True Diary of a Part-Time Indian è un libro per adolescenti del 2007 dello scrittore nativo-americano Sherman Alexie edito in Italia da Rizzoli con il titolo Diario assolutamente sincero di un indiano part-time. Non so quanto successo abbia avuto in Italia. Poco probabilmente. Invece negli USA, a quanto pare, è stato un caso letterario che si è portato dietro strascichi di censura per il linguaggio ed i temi trattati. Soprattutto in seguito alle rimostranze dei genitori, il libro è stato bandito da una manciata di scuole a cavallo tra il 2010 e il 2011.
Ma la vicenda più assurda ed incredibile è accaduta il mese scorso in Idaho. I genitori hanno fatto in modo che venisse rimosso dalle liste di lettura di alcuni licei. Un quotidiano locale, Idaho Statesman, riporta dichiarazioni di genitori che dicono che il libro mette i ragazzi davanti a parole oscene che "non vengono pronunciate in casa nostra"e che contiene riferimenti alla masturbazione e altre oscenità varie, oltre ad essere definito anti-cristiano.
I ragazzi, come risposta, hanno organizzato una petizione per reinserire il libro. Questo ha fatto nascere una campagna su un sito di crowdfounding per finanziare l'acquisto del libro per i 350 ragazzi che avevano firmato la petizione. L'editore del libro, la Hachette Book Group, ha rilanciato mandando altri 350 esemplari da distribuire gratuitamente. In occasione della World Book Night, un evento nazionale di giveaway di libri, e in "combutta" con un negozio di libri locale, alcuni ragazzi hanno organizzato la distribuzione di questi libri in un parco cittadino. I libri sono andati "a ruba", ma proprio a questo punto è successo l'incredibile. Un genitore ha chiamato la polizia: "Stanno distribuendo libri a degli adolescenti che li prendono senza il permesso dei genitori". Gli stessi poliziotti sono rimasti perplessi dalla richiesta di intervento, tanto che non hanno ritenuto sospetta la suddetta attività. Sul profilo instagram della libreria ci sono delle foto dell'evento, compresa quella con i poliziotti: http://instagram.com/rediscoveredbooks.
Io, ovviamente, del libro non so nulla. Non so se sia una schifezza letteraria o un piccolo capolavoro. L'unica cosa che so è che la vicenda è allucinante. Un genitore che chiama la polizia per via di ragazzi che distribuiscono libri ad un book giveaway. Se non bastasse la censura imposta nei confronti delle scuole. Per fortuna non basta l'ottusa volontà di qualche genitore retrogrado ad impedire la circolazione dei libri. Anzi, probabilmente hanno ottenuto l'effetto contrario (si chiama Streisand effect, ma per spiegarlo ci vuole un altro post). Ora più ragazzi lo leggeranno o avranno voglia di leggerlo. Il gusto del proibito funziona anche con i libri?

Una vicenda diversa ma non troppo è accaduta anche in Italia qualche giorno fa. Due professori vengono denunciati per corruzione di minore per aver fatto leggere in classe il libro Sei come sei di Melania Mazzucco che tratta, a quanto pare perchè non ho letto neanche questo, una storia di amore omosessuale. Due associazioni anti-abortiste Giuristi per la Vita e Pro Vita Onlus sostengono che c'è una istigazione a “vivere la sessualità in una prospettiva esclusivamente omosessuale”, per questo la denuncia. Terrificanti le dichiarazioni al riguardo di gruppi di estrema destra, come Lotta Studentesca, (Maschi selvatici, non checche isteriche) e del Moige (non divulgare a scuola materiale porno). Ho seguito un po' la vicenda nei giorni successivi e, in questo caso, posso dire con certezza che la vicenda ha fatto impennare le vendite del libro. Alla faccia di chi vuole impedire di far leggere libri ai ragazzi.

27 aprile 2014

Cervo che esce di foresta

Ciao Vujadin, hai disorientato ancora una volta sia gli avversari che quelli con te.


24 aprile 2014

Ultima settimana a Parigi

Dopo pressappoco 18 mesi, l'avventura parigina volge al termine. Sono di nuovo al tempo di scatoloni e valige da riempire, abbonamenti da rescindere, burocrazia da sbrigare, gente da salutare (ben poca questa volta) et cetera. Ormai inizio a farci abitudine a traslochi fisici e metafisici di questo tipo. A questo giro, il lavoro certo non mi mancherà. Da quel punto di vista non è stata un'avventura particolarmente gratificante. E questo è il motivo principale per cui, nonostante l'offerta di rinnovo del contratto, ho deciso di andarmene. D'altro canto, Parigi è sempre Parigi e viverci per un anno e mezzo è stata un'esperienza molto interessante. Per quanto poco nostalgico possa essere, è probabile che le passeggiate lungo la Senna o per i Boulevards mi mancheranno più di quanto mi sono mancate le viuzze pedonali anonime della cittadina universitatia belga dove ho vissuto i precedenti quattro anni e mezzo.


12 aprile 2014

I Ministri @ Fleche d'Or, Paris