5 giugno 2010

The old man and the taxi

Ho un volo che deve partire alle sette di mattina. Una nebbiosa mattina di inizio Giugno. La partenza alle sette di mattina implica essere all'aeroporto almeno alle sei. A quell'ora non c'è nessun treno che mi possa portare a Bruxelles. Quindi devo prendere un taxi. Appuntamento alle cinque e venti. E tutto questo per andare in un posto in cui non sono stato costretto ad andare, malgrado le abbia provate tutte per evitarlo.
Non mi è capitato spesso di prendere taxi nella mia vita, ma se dovessi scommeterci punterei sul fatto che non è normale che siano guidati da ultraottantenni. Almeno non da ultraottantenni vestiti come Wally di Dov'è Wally?
La prima cosa che noto entrando nel taxi è il pungente odore di sudore. La seconda è che il tassista tenta di partire con il freno a mano tirato. Il viaggio è sufficientemente tranquillo, ma la mia attenzione continua ad essere attratta dal guidatore. Non so se siano più i movimenti estremamente lenti della sua testa o il fatto che tenga la bocca costantemente leggermente aperta o ancora la barba non ancora completamente bianca, ma la mia impressione è che alla guida del taxi ci sia un grosso e vecchio tricheco.

Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. 
Ho visto un tricheco portarmi in taxi fino all'aeroporto di Bruxelles.

3 commenti:

  1. Incontri ravvicinati del terzo tipo... =)
    Ste

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  2. io credo che bisognerebbe uccidere chi mette i voli alle 7 del mattino...
    anch'io il 22 ce l'ho a quell'ora, oltretutto nemmeno nella mia città, quindi spero che qualche anima pia mi ci porti...
    però almeno poi vado in un posto che amo, in uno di quei posti che si possono chiamare Casa.

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