2 gennaio 2010

La libertà non è star sopra un albero




di Tiziano Terzani da "La fine è il mio inizio"



...il sistema è fatto in modo che l'uomo, senza neppure accorgersene, comincia sin da bambino a entrare in una mentalità che gli impediscedi pensare qualsiasi altra cosa.
Finisce che non c'è neanche più bisogno della dittatura ormai, perchè la dittatura è quella della scuola, della televisione, di quello che t'insegnano.
Spegni la televisione e guadagni libertà.
Libertà. Non ce n'è più. Io lo continuo a ripetere: non siamo mai stati così poco liberi, pur nella apparente enorme libertà di comprare, di scopare, di scegliere fra i vari dentifrici, fra le quarantamila automobili, fra i telefonini che fanno le fotografie.
Non c'è più la libertà di essere chi sei. Perchè tutto è già incanalato e uscirne non è facile, crea conflitti.
Quanta gente viene rigettata dal sistema perchè non rientra nel modello? Facesse invece altre cose! Ma non c'è altro, c'è solo una spinta verso il mercato
[...]
E' questa benedetta storia della libertà-à-à! Noi oggi ce la siamo ridotta immensamente, tanto che finiamo per vivere solo ai margini della nostra libertà a causa di tutto cò che è automatico nel nostro modo di pensare, di reagire, di fare le cose.
Questa è la grande tragedia.
E le scuole oggi non sono fatte per insegnare ai ragazzi a pensare, sono fatte per insegnare ai ragazzi a sopravvivere, per insegnare loro delle cose con cui poi trovano un posto in banca.
E quando esci sei condizionato. Ripeti dei modelli prestabiliti. Non è che molto facilmente t'inventi qualcosa.
L'uomo ormai è succube dell'economia. Tutta la sua vita è determinata dall'economia.
Questa secondo me sarà la granda battaglia del futuro: la battaglia contro l'economia che domina le nostre vite, la battaglia per il ritorno ad una forma di spiritualità a cui la gente possa ricorrere.
Perchè è una costante della storia umana, questo voler sapere cosa ci sei a fare al mondo.
Occorrono dei nuovi modelli di sviluppo. Non solo crescita, ma parsimonia.
Io dico che bisogna liberarsi dei desideri. Ma proprio per il perverso sistema del consumismo la nostra vita è tutta centrata su giochi, sport, mangiare, piaceri.
Il problema è uscire da questo circolo vizioso: una cosa dopo l'altra.
Porca miseria, questo ti impone dei comportamenti assurdi. Tu non vuoi certe cose ma il sistema del consumismo ti convince, ti seduce a volerle.
Tutta la tua vita dipende da quel meccanismo. Se invece cominci a non parteciparvi resistendo, digiunando, allora è come se tu usassi la non violenza contro la violenza.
La violenza che ci fa alla fine? Mica te la possono cacciare in gola, la roba!

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