29 novembre 2011

Il mio vicino

Il mio vicino di scrivania è il secondo esemplare di questo post che scrissi un po' di tempo fa. Oggi è arrivato a mezzogiorno e mezzo con una baguette in mano. Si è messo a tagliare la baguette e per non far briciole per terra l'ha fatto sopra la scatola dove gettiamo la carta per la raccolta differenziata. Non nel cestino, perchè altrimenti sarebbe stato troppo normale. Poi si è messo a spalmarci sopra una schifezza tipicamente belga che in parole povere è carne macinata cruda opportunamente preparata. Una cosa che se la conosci la eviti e se non la conosci ti uccide. Ovviamente, conclusa l'operazione, si è mangiato il sandwich. Come se fosse la cosa più normale del mondo. Come se al pian terreno non ci fosse la cafét dove tutte le persone normali che si portano il pranzo da casa mangiano.
Ma le mirabolanti avventure di questo splendido esemplare di ingegnere non sono finite qui. Più tardi, nel primo pomeriggio, ne combina un'altra delle sue. La prof con cui fa il dottorato si affaccia alla porta e gli ricorda che il meeting che avevano fissato sta iniziando (nella stanza di fronte alla nostra). Lui risponde che arriva subito. Passano cinque minuti e la prof si affaccia di nuovo alla porta con sguardo interrogativo. Nessuna reazione da lui. "Guarda che stiamo aspettando te!" gli dice la prof. Lui ovviamente casca dalle nuvole. E solo di fronte all'evidenza si rende conto che è adesso che deve alzarsi ed attraversare il corridoio per prendere parte a quello stramaledetto meeting.




27 novembre 2011

On the road

24 novembre 2011

Il Park Inn a Berlino

Sono stato a Berlino nel grigio e freddo Marzo del 2009 per prendere parte ad una conferenza. Quindi per "lavoro". Malgrado il poco tempo a disposizione sono riuscito a visitare molti dei luoghi caratteristici della città. Ma in questo post non voglio parlare di Berlino in quanto tale. Piuttosto parlerò dell'albergo dove ho alloggiato (fra l'altro ad un prezzo ragionevole, avendolo prenotato con largo anticipo e su Booking.com). Il Park Inn si trova nella parte superiore della famosissima Alexanderplatz (oltre la stazione ferroviaria, per intendersi tra chi conosce la zona) ed è situato nel grattacielo più alto di Berlino. La struttura fu costruita ai tempi della DDR (Alexanderplatx si trova nella parte Est della città) e più precisamente nella seconda metà degli anni sessanta. L'aspetto attuale è leggermente diverso rispetto a quello originale considerando che nel 2005 le facciate sono state completamente sostituite con gli attuali vetri a specchio. Il grattacielo consta di 37 piani e per mia grande fortuna la mia stanza era ad uno degli ultimi (non ricordo esattamente, ma qualcosa come il 35°). In compenso, purtroppo, non si affacciava verso Sud, dove c'è Alexanderplatz. Immagino che in quel caso avrei potuto godere di una splendida vista, forse la migliore di Berlino, sulla Fernsehturm e buona parte del quartiere Mitte. La mia stanza era, invece, rivolta verso la parte orientale dove il panorama è principalmente formato da palazzoni residenziali e commerciali. Anche gli interni immagino che abbiano poco a che fare con quelli dell'epoca comunista. La mia singola era piccola ma confortevole (in ogni caso non ho avuto molto tempo da trascorrere in albergo). Ma la caratteristica peculiare è la zona bagno, che non è in un ambiente a se stante ma forma un tutt'uno con la stanza. Come separazione una semplice vetrata parzialmente opacizzata. Non esattamente la sistemazione consigliabile se non si ha intimità con chi si va a dividere la stanza. Altimenti l'albergo ideale per alloggiare a Berlino, danta anche la centralità della posizione e la vicinanza, in ogni caso, con la stazione di Alexanderplatz (treno e metropolitana). Come in genere succede per gli alberghi in Germania, non è eccessivamente caro, ma non rientra neanche nella categoria budget.

Spread your wings

Monti was low
Just watching the show
Over and over again
Knew it was time
He'd made up his mind
To leave his dead life behind
His boss said to him
'Boy you'd better begin
To get those crazy notions right out of your head
Monti who do you think that you are?
You should've been sweeping up the Chigi Palace

Spread your wings and fly away
Fly away far away
Spread your little wings and fly away
Fly away far away
Pull yourself together
'Cos you know you should do better
That's because you're a free man

He spends his evenings alone in his hotel room
Keeping his thoughts to himself he'd be leaving soon
Wishing he was miles and miles away
Nothing in this world nothing would make him stay

Since he was small
Had no luck at all
Nothing came easy to him
Now it was time
He'd made up his mind
'This could be my last chance'

His boss said to him 'now listen boy
You're always dreaming
You've got no real ambition you won't get very far
Monti boy don't you know who you are?
Why can't you be happy at the Chigi Palace?'

So honey
Spread your wings and fly away
Fly away far away
Spread your little wings and fly away
Fly away far away
Pull yourself together
'Cos you know you should do better
That's because you're a free man

20 novembre 2011

In Memoriam

Recentemente è improvvisamente venuto a mancare all'affetto dei sui cari Elio Arturo Diego Armando Echevarria Cervantes de la Cruz Arroyo Rojas, stroncato dai primi freddi stagionali. Ne dà il triste annuncio il blogger stealthisnick, che ne ricorda la breve vita zampettante sulla ragnatela fuori dalla finestra della sua cucina. Osserviamo, in memoria, qualche minuto di silenzio.


18 novembre 2011

Lost in the supermarket

Il supermercato che frequento cambia la disposizione delle cose almeno una volta alla settimana. Della frutta e della verdura probabilmente ogni giorno. Ogni volta sei disorientato come se fosse la prima volta che ci entri dentro. Ma essendo in Belgio non c'è da meravigliarsi di nulla.

16 novembre 2011

Il Quartiere Coppedè a Roma

Sabato sono stato a Roma a trovare un'amica blogger e sono riuscito a convincerla ad andare a visitare il Quartiere Coppedè. Più che un quartiere è un isolato e prende il nome dall'architetto fiorentino che l'ha progettato agli inizi del Novecento.
Vi si entra da via Tagliamento attraverso un imponente arco che fa da elemento di unione tra i palazzi, detti degli Ambasciatori, sui due lati di via Dora. Sotto l'arco c'è un lampadario, cosa più unica che rara per un ambiente esterno. Lo stile architettonico del quartiere è difficile da definire soprattutto per me che non sono un esperto in materia. Lo definirei onirico, ma potrebbe essere un incrocio tra il gotico e l'art nouveau. Per certi versi può ricordare quello di Gaudì.
Al centro del quartiere c'è piazza Mincio con la Fontana delle Rane. Ai lati della piazza sorgono:
  • i villini delle Fate, le cui pareti sono ricche di dipinti (la maggior parte con richiami a Firenze, come le rappresentazioni di Dante e Petrarca) e dei più svariati elementi architettonici,
  • il palazzo del Ragno, che deve il suo nome ad una decorazione sopra il portone d'ingresso, 
  • un terzo palazzo sulla cui facciata c'è un arco che dovrebbe essere la riproduzione di una scenografia del kolossal muto Cabiria.
La zona mi è parsa molto tranquilla e soprattutto sembra sconosciuta al turismo di massa. Ecco alcune foto:

L'arco d'ingreso

La Fontana delle Rane

I villini delle Fate

Il palazzo del Ragno

15 novembre 2011

Ho di nuovo cambiato disposizione ai libri

Come avevo già spiegato in un altro post, una delle mie manie ossessivo-compulsive riguarda la disposizione dei libri nella libreria. Tema, colore della copertina, grandezza del libro sono tutti fattori che in modo più o meno randomico influenzano la disposizione. Ogni tanto mi rendo conto che i libri della mia libreria a Firenze non sono messi nell'ordine in cui dovrebbero essere e allora cambio tutto o quasi. Questa è la nuova disposizione. E le vostre librerie come sono? Me le fate vedere?

9 novembre 2011

Spread

Tu sei buono e ti alzano lo spread.
Sei cattivo e ti alzano lo spread.
Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai,
tu sempre spread alzato troverai.
Tu sei ricco e ti alzano lo spread.
Non sei ricco e ti alzano lo spread.
Ai mercati non c'è mai qualcosa che gli va
e lo spread alzano senza pietà!
Sarà così finché vivrai. Sarà così.
Se lavori, ti alzano lo spread.
Non fai niente e ti alzano lo spread.
Qualunque cosa fai, capire tu non puoi
se è bene o male quello che tu fai.
Tu sei bello e ti alzano lo spread.
Tu sei brutto e ti alzano lo spread.
E il giorno che vorrai difenderti vedrai
che lo spread già alzato troverai!
Sarà così finché vivrai Sarà così.

8 novembre 2011

A Silvio


Sperando di non vendere la pelle dell'orso prima di averlo fatto fuori

5 novembre 2011

Crupet

Crupet è un piccolo villaggio di poche decine di abitanti nella provincia di Namur e fa parte dell'associazione dei più bei villaggi della Vallonia, la regione francofona del Belgio. Ci sono passato durante un giro in macchina in un bel sabato di inizio Ottobre. Il monumento principale del villaggio è la torre circondata da un ampio stagno e risalente al tredicesimo secolo. Oggi, come molti dei castelli della Vallonia, è proprietà privata.


Molto particolare è la finta (cioè artificiale) grotta dedicata a Sant'Antonio da Padova. All'interno ed intorno alla grotta alcune statue rappresentano alcuni momenti della vita del santo. Particolarmente celbere è quella dedicata alla tentazione da parte del diavolo.


L'église Saint-Martin da fuori ha l'aspetto di una tipica chiesa di campagna belga. Quel sabato pomeriggio c'era un matrimonio e quindi come sia fatta all'interno rimarrà un mistero.

The rhyme

1 novembre 2011

La vorace bestia bugblatta di Traal e la crisi

La vorace bestia bugblatta di Traal è, come dice il nome, una pericolosissima bestia vorace del pianeta Traal. La bestia oltre che essere pericolosissima è anche tremendamente stupida. E' così stupida da essere convinta che se non la puoi vedere allora neanche lei può vedere te. Per cui per sopravviverle basta avvolgersi un asciugamano intorno agli occhi.
Cosa c'entra la vorace bestia bugblatta di Traal con la crisi? Forse qualcuno se ne è scordato, ma per lungo, lunghissimo tempo il governo italiano nella persona del suo presidente del consiglio ha teorizzato che per tenere lontana la crisi bastava non parlarne.