Il mio vicino di scrivania è il secondo esemplare di questo post che scrissi un po' di tempo fa. Oggi è arrivato a mezzogiorno e mezzo con una baguette in mano. Si è messo a tagliare la baguette e per non far briciole per terra l'ha fatto sopra la scatola dove gettiamo la carta per la raccolta differenziata. Non nel cestino, perchè altrimenti sarebbe stato troppo normale. Poi si è messo a spalmarci sopra una schifezza tipicamente belga che in parole povere è carne macinata cruda opportunamente preparata. Una cosa che se la conosci la eviti e se non la conosci ti uccide. Ovviamente, conclusa l'operazione, si è mangiato il sandwich. Come se fosse la cosa più normale del mondo. Come se al pian terreno non ci fosse la cafét dove tutte le persone normali che si portano il pranzo da casa mangiano.
Ma le mirabolanti avventure di questo splendido esemplare di ingegnere non sono finite qui. Più tardi, nel primo pomeriggio, ne combina un'altra delle sue. La prof con cui fa il dottorato si affaccia alla porta e gli ricorda che il meeting che avevano fissato sta iniziando (nella stanza di fronte alla nostra). Lui risponde che arriva subito. Passano cinque minuti e la prof si affaccia di nuovo alla porta con sguardo interrogativo. Nessuna reazione da lui. "Guarda che stiamo aspettando te!" gli dice la prof. Lui ovviamente casca dalle nuvole. E solo di fronte all'evidenza si rende conto che è adesso che deve alzarsi ed attraversare il corridoio per prendere parte a quello stramaledetto meeting.