21 aprile 2010

Il ritorno dell'albero dalle foglie arancioni

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Passai una settimana intera a pensare cosa avrei potuto dirle e come avrei dovuto dirglielo. Ma furono pensieri del tutto inutili. Quando ritornai alla radura con l'albero arancione era un giorno ventoso e grigio. Per la prima volta in due autunni mi resi conto che le foglie sull'albero erano molte meno del solito. Lei non c'era e al suo posto c'era una lettera fermata a terra da un sasso. La cosa che mi sorprese fu che era una lettera d'amore. La più bella lettera d'amore che fosse mai stata scritta, per quanto ne sappia. Ma ancora più sorprendentemente la lettera si concludeva dicendo che, convinta del fatto che io non ricambiassi e non potessi ricambiare i suoi sentimenti, aveva deciso che la cosa migliore da fare fosse non rivedersi più, per quanto doloroso sarebbe potuto essere.
Un colpo di vento più forte degli altri mi strappò la lettera di mano, ma con un guizzo riuscii a riafferlarla prima che Eolo se ne impardronisse definitivamente. Il vento si fece tumultuoso. Un altro colpo di vento scosse l'albero così violentemente che tutte le foglie arancioni rimaste caddero all'unisono come per sortilegio e furono trasportate via dal vento insieme a quelle che giacevano sotto l'albero, che rimase improvvisamente spoglio.
Questa cosa mi sconvolse molto più che la lettera, considerando che mi convinsi subito che in qualche modo sarei riuscito a trovarla in un buco di paese come il nostro, malgrado non conoscessi il suo cognome e non avessi una sua fotografia. Ma questo evento inaspettato ed inverosimile mi demoralizzò e un senso di vuoto mi pervase. Camminai fino a casa come in trance, senza prestare attenzione a dove andassi e a cosa facessi, con la mente che vagava per i fatti propri. Mi ci vollero un paio di giorni per riprendermi, ma alla fine il buon senso si rimpadronì di me e mi misi alla ricerca di Claudia. Ricerca che si rivelò molto più difficile di come me la fossi immaginata. Iniziai chiedendo in giro se qualcuno la conoscesse, facendone una sommaria descrizione. Andai dal giornalaio, dal macellaio e dal fruttivendolo, in farmacia ed al negozio di generi alimentari. Nessuno sembrava conoscerla. O più probabilmente la mia descrizione non era molto accurata. Il morale non era dei più alti ma ero deciso nel continuare la mia ricerca. Nonostante la pioggia ed il freddo passai il weekend successivo vagando per le strade del paese nella speranza di vederla. Si rivelò un altro fallimento. Andai anche dalla polizia, ma non mi aiutarono. Anzi, ebbi la sensazione che stessero per arrestarmi.
Poi mi venne un'altra idea. Stampai su decine e decine di fogli A4, il semplice ma inequivocabile messaggio Claudia, anch'io ti amo e lo affissi un po' dappertutto in paese. A quel punto non potevo che sperare che lo leggesse. Passai ogni minuto del mio tempo libero nella radura all'ombra del nostro albero completamente spoglio. Finchè un giorno, quando arrivai in vista dell'albero, la vidi in tutto il suo splendore seduta sotto i suoi rami. Mi fermai e anche lei non si mosse. Ci guardammo da lontano. Poi mi avvicinai e lei si alzò in piedi. Mi guardò con un'espressione interrogativa e io non feci altro che sorriderle annuendo con la testa. Dopo un attimo di esitazione, che sembrò durare un'eternità, ci abbracciammo e tutto fu chiaro senza bisogno di dire parola alcuna. L'abbraccio fu così intenso da sembrare che le nostre vite dipendessero da quanto forte ci tenessimo. All'improvviso un raggio di sole squarciò le nuvole di quel mattino di Dicembre. Guardammo entrambi verso il cielo e poi verso l'albero. Era tempestato di gemme che sembravano sul punto di sbocciare e ai suoi piedi, tra l'erba, erano spunati fiori di ogni colore ed a noi, in quel momento, quell'angolo di primavera in pieno inverno, sembrò la cosa più naturale del mondo.

1 commento:

  1. Il tuo sembra un racconto di altri tempi, velato di qualcosa di magico. Un racconto dei tempi in cui i sentimenti erano veri e soprattutto puri! In quanti oggi andrebbero in giro per il paese a chiedere di Claudia o ad attaccare fogli con la sua lettera? Credo pochi, purtroppo!
    Mi piace molto la natura che descrivi. L’albero con le foglie arancioni (mi è venuta voglia di andare a cercarne uno, ma di questi tempi credo che sia un’impresa ardua!), i sentieri, il raggio di sole che arriva proprio al momento del bacio … segue gli eventi del racconto!

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