La valle della Mosella, lo dico subito, non ha niente da invidiare alla vicina più famosa valle del Reno. Le sue anse, i suoi castelli e le sue sponde coltivate a vigneti ne fanno un itinerario splendido da percorrere in macchina o in bicicletta. Ciascuna delle due rive è percorsa, salvo rare eccezioni, da una strada (e da piste ciclabili). Io sono partito da Coblenza una mattina di fine Agosto per arrivare a Trier (che poi sarebbe Treviri) un giorno e mezzo dopo.
Poco dopo aver abbandonato le propaggini della città, la B416, che costeggia la sponda settentrionale del fiume, inzia subito a riservare delle sorprese. All'altezza di Kobern-Gondorf la strada passa letteralmente sotto lo Schloss von der Leyen, un castello cinquecentesco ristrutturato agli inizi del novecento. L'unico ad essere costruito direttamente sulla sponda della Mosella. Non penso di sbagliarmi di molto se dico che unica è anche la caratteristica di avere una strada che lo attraversa. Fermi insieme a me ad ammirare questa prima meraviglia della Mosella, le cui rive sono per ora principalmente ricoperte da boschi, c'è una comitiva di camperisti di Biella.
Riparto e continuo a percorrere la B416 fino ad Hatzenport, dove devio verso l'interno in direzione di Burg Eltz, castello medievale situato in una stretta valle completamente circondata da colline che dovrebbe rendere fiabesca la visione al visitatore. Scrivo "dovrebbe" perchè appena ce l'ho a portata di vista mi accorgo di una brutta sorpresa. Dei grossi lavori di restauro sono in corso. L'enorme gru metallica e le impalcature deturpano irrimediabilmente il fascino e la magia del luogo.
Ritornato sulle sponde della Mosella, giungo a Cochem, uno dei centri più rinomati della valle, nel primissimo pomeriggio. Il paesino è, in effetti, piacevole, ma presenta un paio di grossi difetti. E' infestato da torme di turisti urlanti ed è pieno di negozi di cianfrusaglie. Cochem è dominata dal Reichsburg, la ricostruzione fine-ottocentesca di un castello risalente probabilmente al dodicesimo secolo e distrutto nella guerra dei nove anni alla fine del seicento. Salendo a piedi verso il castello, circondato da vigneti, la gente si dirada rapidamente. Le torme urlanti sono anche sfaticate per mia fortuna. E sfortuna loro. La vista sul paese e sulla Mosella dall'alto è, infatti, molto bella. Scendendo prendo il sentiero che, tra i vigneti e poi nel bosco, porta in direzione di Sehl dove ho lasciato la macchina.
E' da questo punto che comincia il tratto più tipico della Mosella. Il fiume si attorciglia come un serpente in una successione di anse più o meno strette. Contrariamente a quanto succede nella valle del Reno, i ponti sulla Mosella sono numerosi. Attraverso il fiume per la prima volta subito prima di Bruttig-Frankel. Nuvoloni grigi si accumulano all'orizzonte ed il cielo, fino a questo punto più che clemente, minaccia temporale. Sulla nuova sponda incontro Beilestein, un piccolo paesino a cui non manca nulla. Ha sia il castello, Burg Metternich, che un'imponente chiesa, Klosterkirche St. Joseph. Inizia a piovere e quindi non mi avventuro verso le rovine del castello, ma riparto. Prossima tappa Bremm.
La zona del vino è ormai iniziata e la strada è immersa tra i vigneti. Quelli di Bremm, a cui giungo dopo aver di nuovo attraversato un ponte sul fiume, sono, a quanto pare, i più ripidi d'Europa. Si trovano infatti sulla sponda esterna dell'ansa più stretta della Mosella su un costone con una pendenza di circa 65°. Salendo oltre la chiesa ed arrampicandosi per un sentiero tra le vigne è possibile gustarsi lo splendido panorama della Mosella che si avvita su se stessa curvando di centottanta gradi.
Corro a perdifiato verso la macchina ed evito per un niente di rimanere all'aperto sotto il diluvio che si scatena. Passo velocemente da Zell e in corrispondenza di Enkirch prendo una deviazione verso l'interno che sale fino a Starkenburg. Il minuscolo paesino si trova appollaiato su uno strapiombo dal quale si ha una bella vista della Mosella che scorre trecento metri più in basso.
Torno a costeggiare il fiume a Trabach e da questo punto in poi le distese di viti sulle sponde si fanno quasi sconfinate. Ultima tappa di giornata è Bernkastel, un altro degli splendidi paesini di questa regione anche lui caratterizzazto dalle tipiche case a graticcio. Notevole la Marktplatz e caratteristici gli stretti vicoli pieni di fiori. Unica nel suo genere, la Spitzhäuschen, stretta e lunga casa che divide in due una stradina già angusta di suo. Imperdibile anche la vista dal ponte che porta al paese gemello di Kues che giace sulla sponda opposta. Così come probabilmente il Burg Landshut, castello che sorge su un promotorio. Io però salto questa visita perchè è tardi e mi voglio fermare per la notte in un posto un po' più isolato e tranquillo. Caratteristiche che trovo a Lieser pochi kilometri dopo.
Riparto per il mio secondo giorno lungo la Mosella in direzione di Trier di prima mattina. Sarà stancante il mio continuo ripetermi, ma l'imponenza delle coltivazioni viticole si fa sempre più impresionante. Ogni centimetro quadrato a sfruttabile è occupato da filari. La tranquillità della mattina e una leggera foschia aggiungono atmosfera allo scenario. All'altezza di Minheim svolto a destra tra i vigneti seguendo le indicazioni per una Panorama Straße che sale verso la parte interna di una delle ultime rientranze della Mosella offrendo una vista spettacolare in più punti. La strada si spinge fino al confine tra il bosco ed un ampio declivio, ovviamente occupato completamente da vigneti. Il culmine della strada è il punto panoramico, con relativo parcheggio, da cui si può vedere, in tutta la sua bellezza, l'ansa della Mosella in corrispondenza di Piesport, un vero e proprio anfiteatro naturale. Lascio che un torpedone di turisti abbandoni il luogo e mi immergo al silenzio irreale del luogo, interrotto soltanto dal rumore di qualche lontana macchina che corre sul bordo del fiume e da una campana che suona nel paese.
Il viaggio lungo la Mosella non poteva avere finale migliore. Anche se in realtà percorro ancora un'ora di strade contornate da splendidi scenari fino a che non raggiungo la periferia di Trier, l'antica
Augusta Treverorum di origine romana nonchè città più antica della Germania, tappa finale di questo percorso lungo un giorno e mezzo.
Qui il riassunto dell'intero road trip e qui il tortuoso percorso su Google Maps.